«Il ministro Provenzano, anziché parlare dei presunti ritardi della Regione Abruzzo, dovrebbe ancora giustificare l’inqualificabile ritardo nell’approvazione della ZES che attendiamo da almeno otto mesi». E’ la secca replica dell’assessore allo Sviluppo economico, Mauro Febbo, alle dichiarazioni del ministro per il Sud e alla Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano, rilasciate nel corso di un’audizione in Commissione Affari europei del Senato. «Fatta questa doverosa premessa, – ha continuato l’assessore – gli ribadisco quanto è stato verbalizzato nell’ultimo Comitato di sorveglianza tenutosi il 20 febbraio scorso. E cioè che, la Regione Abruzzo non solo ha certificato che avrebbe raggiunto il cosiddetto ‘n+3’ di spesa di fondi FESR, fissato per il 2020 a 85 milioni di euro, ma che già a febbraio scorso è riuscita a superare l’obiettivo arrivando ad una spesa certificata di 100 milioni di euro».
Febbo ha poi aggiunto che «il 4 maggio scorso, durante il confronto in videoconferenza con il Dipartimento per la Coesione, ai fini della rimodulazione dei fondi per l’emergenza Covid-19, si è capito che questo governo nazionale intende solo rastrellare risorse europee destinate alle Regioni. E anche in quella occasione, – ha proseguito Febbo – è stato certificato che i dati in possesso del ministero di Provenzano sono errati».
«C’è, in sostanza, un tentativo, che rispediamo al mittente, da parte del Governo nazionale di requisire risorse non proprie per interventi di esclusiva competenza statale. A proposito di ritardi, .- ha concluso l’assessore – il Governo “giallorosso” non ancora pubblica il Decreto Rilancio annunciato sabato scorso dal presidente Conte senza contare che ben due milioni di lavoratori attendono ancora di incassare le casse integrazioni e quattro milioni di autonomi aspettano ancora di vedere gli effetti del famoso Decreto liquidità. E il ministro Provenzano ha pure il coraggio di parlare di ritardi della Regione Abruzzo».