La diffusione della fibra ottica in tutto il territorio nazionale è uno degli obiettivi a breve termine di gran parte delle realtà politiche. Così le varie regioni stanno portando avanti piani strategici per consentire l’installazione della tecnologia della fibra ottica a più ampio raggio.
In Molise, ad esempio, grazie a diversi finanziamenti dell’Unione Europea, è stato possibile avere a disposizione una connettività a banda ultralarga. L’infrastruttura di rete a fibre ottiche permette ai cittadini, alle imprese e all’amministrazione pubblica di trarre vantaggio dai molti servizi innovativi che agiscono come forza motrice della crescita di tutta l’economia locale. Questo sviluppo favorisce una crescita della regione a tutto tondo, attrezzando imprese e pubblica amministrazione per essere davvero competitive.
Con l’ultimo progetto messo in atto dalla Regione e grazie alla costruzione di un’infrastruttura a banda ultralarga, migliaia di famiglie e di edifici godono oggi di velocità di connessione fino a 30 megabit al secondo. Inoltre, esistono più di 3 000 connessioni fino a 100 megabit al secondo, compresi circa 100 tra uffici della pubblica amministrazione, scuole e ospedali.
L’obiettivo, d’altronde, era lo sviluppo di un’infrastruttura di telecomunicazioni in grado di estendere la copertura della rete a banda ultralarga alle aree periferiche della regione. Attraverso una procedura a gara libera, Telecom Italia è stata selezionata per costruire una nuova infrastruttura ottica passiva per prestare servizi innovativi ai cittadini, alle imprese e alla pubblica amministrazione.
La situazione in Italia
L’obiettivo nazionale è quello di dotarsi di una rete superveloce entro il 2023. Per fare luce su presente e futuro della banda ultra larga italiana, nel documento “Tutte le strade portano al digitale”, ultima edizione del rapporto pubblicato con cadenza annuale dall’Osservatorio su Reti e Servizi di Nuova Generazione dell’Istituto per la Competitività (I-Com), è presente un’approfondita analisi sullo stato delle infrastrutture di telecomunicazione in Italia.
Lo studio ha preso in esame i dati emersi dall’ultima consultazione condotta da Infratel, che ha coinvolto 44 operatori e 20,7 milioni di civici, integrandoli con i dati sulle aree bianche forniti dal concessionario, coprendo complessivamente quasi la totalità dei civici italiani (oltre 31 milioni).
Dallo studio emerge una copertura complessiva che (al netto dei servizi degli operatori Fwa nelle aree bianche e delle connessioni fornite da Tim nelle aree ad intervento diretto) raggiunge il 58% dei civici italiani con velocità di almeno 30 Mbps. Restringendo l’osservazione alle aree grigie e nere la quota sale all’82,3% (in crescita di 5 punti rispetto al 78% di fine 2018), mettendo in evidenza le differenze di copertura tra le aree più popolose e quelle a fallimento di mercato.
Secondo recenti studi quasi tutte le regioni d’Italia presentano un tasso generale di copertura superiore al 60% dei civici. A primeggiare è il Piemonte, in cui il tasso di copertura ha raggiunto alla fine dello scorso anno il 95,2%, seguito dall’Umbria (93,8%) e dalla Liguria (91,9%). Valori molto promettenti si sono registrati anche in Basilicata (89,6%), Lombardia (87,8%), Veneto (87,7%) e Liguria. Come fanalini di coda si trovano, inaspettatamente, l’Emilia Romagna (69,6%) e la Sardegna (66,1%). Spostando il perimetro di osservazione dalle Regioni alle Provincie la medaglia di best performer spetta a pari merito a due aree situate alle estremità opposte del paese ovvero Siracusa e Torino, con il 98,1% dei civici coperti.
I vantaggi
I vantaggi di avere a disposizione una connessione a banda larga sono numerosi. La fibra è una precondizione per il 5G, una connessione utile per fare praticamente tutto, compresi i giochi come quelli di sport, di carte o slot, ma anche per realtà immersiva e aumentata, intelligenza artificiale e diagnostica a distanza. Il lockdown l’ha resa ancora più strategica, per il combinato disposto di diverse necessità: rilanciare l’economia grazie alla spinta del digitale; favorire il distanziamento sociale.
E quindi bisogno di applicazioni smart working e cloud, di automazione-robotica connessa nelle aziende. Di Scuola digitale e Sanità digitale. Per esempio, in Sanità la banda ultra larga è condizione di sviluppo del digitale e quindi di riduzione di costi, miglioramento delle cure, nel rispetto del distanziamento sociale. Tre valori preziosissimi in tempo di emergenza sanitaria.
Secondo uno studio di Arthur D. Little appena uscito nel 2019 il settore delle telecomunicazioni europeo ha registrato accordi per circa 60 miliardi di euro. Di questi il 45% riguardava infrastrutture in fibra ma ben 13,5 miliardi di euro (il 23% del totale) erano fibra all’ingrosso, come quella dell’italiana Open Fiber. Perché la fibra è meglio? Alla fine, dura praticamente in eterno, non ha limiti alla velocità di banda supportata e costa meno da gestire del rame. Sempre secondo lo studio di Arthur D. Little, garantisce un tasso di guasti molto inferiore (tra 2,5 e 15 volte di meno delle reti in rame); i costi di manutenzione sono tra 2,1 e 7,1 volte inferiori con circa un decimo delle centrali; il costo energetico per il funzionamento della rete è tra 2,2 e 6,7 volte inferiore.