La pandemia ha messo a nudo la fragilità della rete delle piccole e medie imprese artigiane dell’alto Molise, lasciate aperte dal governo e serrate dal mercato.
Non è solo un problema, pur grave, di perdita di mercato e di Pil, ma di cultura creativa che non sarà trasmessa alle future generazioni.
La crisi è di portata devastante e le risposte necessarie devono essere straordinarie, immediate ed incisive.
Le misure che da mesi sono in campo rispondono ad una prima emergenza di sopravvivenza, di conservazione.
Per assoluta necessità il settore è aggrappato alle residue risorse proprie, agli ammortizzatori sociali, ai sussidi e agevolazioni di accesso alla liquidità.
Ma non basta. Le imprese dell’alto Molise dovrebbero mettere in campo oggi, dentro la crisi, uno sguardo largo al dopo pandemia, a politiche sinergiche, a tutti i livelli, orientate alla crescita, al digitale e all’internazionalizzazione dell’economia.
Bisogna essere presenti come sistema Italia: rafforzare le reti di protezione alle singole imprese sul territorio offrendo agli artigiani servizi efficienti ed efficaci per la fruizione degli ammortizzatori sociali, di assistenza nell’accesso al credito, ai contributi a supporto del fermo di impresa.
Vanno prorogati le misure di sospensione di versamenti, tributi e la moratoria dei mutui per tutta la fase di emergenza.
E nell’immediato vanno attivati tavoli di coordinamento delle istituzioni locali, in primis con la regione Molise, per assistere le imprese sul territorio, per definire le priorità di crescita e per far partecipare fattivamente le imprese alle politiche regionali e nazionali di rilancio del settore.
Questa è la portata della crisi, consapevoli che in Italia il settore è depositario di un patrimonio inestimabile di sapere materiale, del saper fare, contribuendo in misura rilevante al primato del Made in Italy nel mondo.
Amato Nicola Di Tanna – Presidente Associazione “Progetto Capracotta”