C’è carenza di medici di base nei Comuni montani abruzzesi. Esprime preoccupazione la Cia-Agricoltori Italiani Abruzzo che, con una lettera indirizzata all’Assessore alla Sanità regionale, Nicoletta Verì, chiede di ripristinare il servizio di medicina di base in tutti i Comuni dove non è più presente e potenziare lo stesso laddove è saltuario, al fine di ridare sicurezza e assistenza agli abitanti di quelle aree che non possono assolutamente sopportare l’onere di uno spostamento che comunque risulta irragionevole e spesso impossibile.
“Quotidianamente, nella nostra attività, incontriamo imprese agricole e cittadini che vivono e operano nelle aree rurali e montane della nostra regione e che, con insistenza, ci trasmettono la loro profonda e motivata preoccupazione circa la mancanza, in tanti Comuni del nostro Abruzzo, del servizio di medicina di base”, sostiene il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti.
A livello nazionale, i dati indicano che ormai dal 2019 circa 1.000 ambulatori all’anno chiudono senza essere sostituiti e negli ultimi dieci anni, i medici di famiglia mai rimpiazzati sono quasi 6mila, oltre il 10% del totale.
“Per tanti italiani sta diventando una vera e propria chimera trovare il proprio dottore di fiducia, un trend negativo che riscontriamo appieno anche nella nostra Regione con l’aggravante che, essendo un territorio prettamente rurale e montano, gli spostamenti dei cittadini per raggiungere i servizi sanitari di base risultano maggiormente difficoltosi”, continua Sichetti, “Infatti, spesso, l’accorpamento del servizio medico di base su più comuni limitrofi, costringe il cittadino, soprattutto anziani con difficoltà di spostamenti, a rinunciare alla consulenza medica con le ripercussioni che possiamo immaginare. E’ ora che la Regione faccia scelte concrete”.