Operazione “China Coffins”. Illecita commercializzazione di cofani funebri di importazione cinese privi del marchio della ditta costruttrice.
Si premette che nell’ottobre del 2013 militari della Compagnia di Chieti, nel corso di attività di polizia amministrativa, ponevano sotto sequestro cofani funebri di importazione cinese privi del marchio della ditta costruttrice in violazione del “Regolamento di polizia mortuaria”, successivamente confiscati a seguito di sentenze definitive emesse dal Tribunale Civile di Chieti.
I successivi approfondimenti investigativi permettevano di accertare che il sodalizio criminale costituito da soggetti italiani, cinesi e rumeni avevano presentato in dogana, all’atto dell’importazione dei cofani funebri, dichiarazioni doganali mendaci, fruendo dell’esenzione dai dazi doganali, ed avevano indicato un valore unitario della merce in misura nettamente inferiore a quello reale, ottenendo un ulteriore vantaggio d’imposta in relazione all’i.v.a. dovuta all’atto dell’importazione.
Gli importatori, nel sottrarre la merce all’applicazione dei diritti doganali e della corrispondente i.v.a., hanno agito con dolo in un contesto di contrabbando annoverabile tra quello di tipo “intraispettivo”.
La constatata condotta dolosa ha permesso di segnalare alla locale A.G. n. 4 persone nei cui confronti sono stati ipotizzati i reati di contrabbando aggravato previsti dagli artt. 292 e 295 del T.U.L.D..
Le ulteriori indagini di polizia giudiziaria hanno consentito di segnalare ulteriori 10 persone alla locale A.G. per diversi reati tra cui delitti contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica.
Alcuni soggetti italiani facenti parte del predetto sodalizio, sottraevano alla custodia giudiziale i cofani funebri sottoposti a sequestro presentando all’autorità competente denuncia di furto a carico di ignoti. Le tempestive indagini, svolte dai militari della Compagnia, permettevano di acquisire elementi probatori che dimostravano inequivocabilmente la simulazione del reato recuperando la merce trafugata – che nel frattempo era stata spostata in un deposito sito in Popoli (PE) – e segnalando alla locale A.G. n. 3 persone per i reati di ricettazione e simulazione di reato.
Le imprese coinvolte nell’illecita importazione e commercializzazione delle casse funebri, riconducibili al sodalizio criminale, anche attraverso l’utilizzo di prestanomi, venivano sottoposte a verifica fiscale. Attraverso l’attività ispettiva venivano individuati n. 3 evasori totali, n. 5 evasore paratotale, accertando complessivamente ricavi non dichiarati per € 6.150.000,00 euro ed i.v.a. evasa per 1.065.000,00. Venivano, inoltre, segnalati all’A.G. n. 11 persone per violazioni al D.Lgs. 74/2000.