«La Federcaccia, da associazione maggiormente rappresentativa nel comparto caccia, non può restare in silenzio e prende le distanze sull’approvazione del nuovo calendario venatorio». Così il presidente provinciale del Chietino della Federcaccia, Bruno De Felice.
«Il calendario venatorio approvato nei giorni scorsi, per la stagione 2023/2024, umilia i circa 15mila cacciatori abruzzesi, ingiustamente penalizzati rispetto a quelli delle Regioni limitrofe, prevedendo insensate e punitive limitazioni temporali dell’esercizio venatorio, con aperture notevolmente ritardate e chiusure anticipate rispetto alle leggi vigenti in materia, causando pesanti ricadute anche sull’economia regionale. – continua la nota presidenziale di Federcaccia – L’Ufficio Caccia dell’Assessorato all’Agricoltura ha infatti completamente rinunciato ad esercitare il potere discrezionale che consentiva scelte confortate da copiosi dati scientifici raccolti in questi anni, grazie al lavoro svolto dagli Ambiti Territoriali di Caccia in collaborazione con la Regione, e limitandosi a redigere un calendario che scippa quasi due mesi di attività agli abruzzesi, evidentemente ritenuti cacciatori di serie “B” rispetto ai colleghi delle altre Regioni».
«Disattendendo, inoltre, quelle che sono da sempre le indicazioni delle Federcaccia. – chiude la nota – Infatti sarebbe bastato riprendere il calendario approvato dalle regioni confinanti che se pur perfettibile, non ha mostrato criticità ed ha garantito un corretto equilibrio tra le esigenze di tutela della fauna ed il proficuo esercizio venatorio. Facciamo appello ad un ragionevole ripensamento da parte della Regione, per tornare ad essere il modello nazionale delle attività rurali».