“Il Consiglio regionale si è riunito solo due volte dal nuovo insediamento, finora solo per questioni formali, ma il neo-presidente di centrodestra Francesco Roberti rischia di fare peggio del predecessore Donato Toma, letteralmente in tempi record”.
E’ quanto dichiara il consigliere del Movimento 5 Stelle, Angelo Primiani.
“Sono passati poco meno di due mesi dalle elezioni, 60 giorni, e già si parla di dimissioni dalla carica di consiglieri da parte degli assessori – rimarca il consigliere pentastellato -. L’obiettivo è chiaro: far posto in Consiglio ai non eletti, Aida Romagnuolo, Leo Antonacci, Mena Calenda e Raimondo Fabrizio. Quindi utilizzare il perverso meccanismo della surroga per creare più poltrone e aumentare i costi della politica, pur di avere una maggioranza ampia che salvi le apparenze e garantisca pieni poteri”.
Ed ancora sottolinea Primiani “così facendo, però, si rischia di compromettere il buon funzionamento del meccanismo democratico. Sugli assessori dimissionari, infatti, penderebbe la spada di Damocle del Presidente, che potrebbe indurli a votare qualunque cosa pur di non tornare a casa. Se le voci di questi giorni dovessero quindi trovare conferma, saremmo di fronte all’ennesima dimostrazione del fatto che quest’esecutivo è già lontanissimo dai bisogni dei molisani. Intanto, il Molise non ha ancora un Bilancio approvato: ci sono decine e decine di operatori in attesa dei pagamenti, le assunzioni sono bloccate e delle risposte immediate che Roberti aveva promesso in campagna elettorale non si intravede neanche l’ombra. In poche parole, la nostra regione è ferma agli stessi, identici problemi del passato”.
Insomma, oltre al danno anche la beffa – conclude Angelo Primiani – se da una parte sembra che la nuova Giunta si appresti ad aumentare le spese per poltrone e privilegi, dall’altra i molisani sono costretti a pagare le aliquote Irpef più alte d’Italia. Noi non resteremo a guardare e di fronte a queste ingiustizie ci batteremo duramente in Consiglio. Se non fosse ancora abbastanza chiaro, di questo passo il destino dei molisani rischia di farsi sempre più inesorabile. E Roberti rischia di fare peggio di Toma, in men che non si dica.