«Dove finisce esattamente l’Abruzzo e dove comincia il Molise? Credo che il compito di noi amministratori sia quello di dare una mano a chi ha deciso di vivere nelle zone interne, a prescindere dai confini amministrativi. Ed è proprio per questo che ci stiamo muovendo, in sinergia con la giunta regionale del Molise, per tentare di dare risposte certe ai cittadini sul campo della sanità».
Così Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo, amico d’infanzia «sin dai tempi del Fronte della gioventù» della premier Giorgia Meloni, in visita, nei giorni scorsi, a Schiavi di Abruzzo, appena al di là del confine con l’Alto Molise appunto. Il governatore d’Abruzzo aveva rispolverato gli “accordi di confine” sulla sanità già a Rosello, la scorsa settimana, parlandone con il sindaco Alessio Monaco. A Schiavi, alla presenza del sindaco navigato Luciano Piluso, il governatore ha ribadito la volontà della sua giunta regionale di proseguire su questo solco.
«Per la prima volta, dopo tanti anni, ci siamo seduti attorno ad un tavolo, noi amministratori regionali dell’Abruzzo e del Molise, ma anche e soprattutto i vertici responsabili delle aziende sanitarie delle due regioni. – è entrato nel dettaglio Marco Marsilio – Probabilmente non saremo in grado di chiudere l’accordo in tempo per la fine della nostra legislatura (in Abruzzo si torna al voto a marzo, ndr), ma sono certo che ormai le cose andranno per il verso giusto, a prescindere dagli attori politici. Certo non è semplice trovare un accordo di confine su una materia così delicata come quella sanitaria. Gli accordi di confine sono complicatissimi, ce ne sono pochissimi in tutta Italia, quindi evidentemente ci sono delle difficoltà oggettive a mettere d’accordo due parti per decidere chi deve cedere qualcosa e chi deve compensare qualcos’altro. Non è facile trovare il giusto equilibrio, è evidente, però è uno sforzo che dobbiamo fare e per la prima volta, torno a ripetere, dopo tanti anni durante i quali non se ne era nemmeno parlato, abbiamo finalmente un tavolo aperto e spero che possa produrre i risultati attesi per dare una sanità migliore sia di qua che al di là del confine amministrativo».
Insomma, qualcosa di concreto c’è, perché almeno i cosiddetti decisori si sono seduti ad un tavolo di trattative che è ancora aperto, come confermato dal presidente della Giunta regionale d’Abruzzo. «Sarebbe un errore non fare questi accordi di confine, – ha aggiunto il presidente uscente, che tuttavia, salvo i veti di Salvini, dovrebbe essere ricandidato a capo della coalizione di centrodestra nella prossima tornata elettorale ormai dietro l’angolo – perché i benefici potrebbero esserci per tutti, dai cittadini, alle due amministrazioni regionali e alle due aziende sanitarie».
E poi il nodo centrale, quella dichiarazione che tutti aspettavano, che si traduce nel famoso lancio del salvagente nei confronti dell’ospedale di area disagiata di Agnone, depredato proprio dall’Asrem con il consueto alibi della carenza di personale: «Possiamo sicuramente aiutare Agnone e il suo ospedale ad avere qualche attività sanitaria in più, anche in termini di specialisti, se questo può tradursi in un servizio aggiuntivo fornito alle popolazioni dell’Alto Vastese, le zone più meridionali dell’Abruzzo. Ci dobbiamo ragionare seriamente, certo, ma il pre requisito era tenere i conti in ordine in materia sanitaria per evitare il commissariamento che non ci avrebbe permesso margini di manovra».
Riassumendo le parole e il pensiero del presidente Marsilio: da parte abruzzese c’è la volontà politica di mettere nero su bianco gli accordi di confine con il Molise per rilanciare e addirittura potenziare l’ospedale “Caracciolo” di Agnone; la Regione Abruzzo e la sua azienda sanitaria sono pronte addirittura a fornire specialisti al “Caracciolo” in modo tale da salvare i servizi esistenti e potenziare, ad esempio, quel Pronto soccorso che dovrebbe avere come bacino d’utenza anche i residenti nei centri dell’Alto Vastese. Insomma, dall’Abruzzo c’è massima disponibilità a collaborare, ora la palla passa alla Giunta regionale del Molise e all’Asrem.
Francesco Bottone