La cronaca dell’ennesimo episodio di violenza nei confronti delle donne, al culmine di dissidi inframurari. Maltrattamenti contro familiari e conviventi, nonché violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale sono le fattispecie dell’accusa mossa nei confronti di un giovane 28enne, che nella notte tra domenica e lunedì, aggrediva con inaudita violenza la donna all’interno delle mura domestiche, provocando le urla e le richieste di aiuto della compagna.
Sono proprio le urla disperate ad attirare l’attenzione di tutti i condomini, che a turno richiedono l’intervento dei Carabinieri, contattando tramite il 112 NUE la Compagnia matesina.
Sul posto giungeva, immediatamente, una “gazzella” dell’Aliquota Radiomobile congiuntamente ad una pattuglia dei Carabinieri di Baranello, seguiti dai militari della Stazione di Vinchiaturo, ove era in atto l’aggressione.
La prontezza e la rapidità dei Carabinieri intervenuti, consentiva di porre argine ad una violenta lite che poteva scaturire in conseguenze peggiori, infatti l’uomo era insensibile alle richieste dei militari di aprire la porta e l’accesso all’appartamento avveniva tramite una finestra della cucina che la donna riusciva prontamente ad aprire, atteso che l’uomo le aveva tolto le chiavi della porta.
Una volta al cospetto del giovane, già noto, questi inizialmente tentava di proseguire l’azione violenta nei confronti della compagna, ma veniva prontamente bloccato, tanto che rivolgeva il suo impeto nei confronti dei militari, che una volta riportato alla calma lo accompagnavano nella Stazione Carabinieri.
L’uomo, verosimilmente per motivi futili, aveva iniziato una discussione con la compagna, che nel volgere di poco tempo era scaturita alle vie di fatto e a detta di alcuni testimoni, poi ascoltati, tali condotte non erano nuove, anche se la circostanza in argomento aveva destato particolare preoccupazione per le modalità e le urla della donna in preda alla paura, con richieste di aiuto percepite in maniera nitida.
Entrambe rifiutavano le cure mediche del 118 fatto intervenire sul posto e la donna palesava poi qualche perplessità sul formalizzare atto di procedibilità, tentando addirittura di sminuire l’accaduto.
L’autore, riportato alla calma, all’estio degli accertamenti veniva dichiarato in stato di arresto ed associato alla Casa Circondariale di Campobasso in attesa dell’udienza di convalida.
Per due dei militari intervenuti, qualche giorno di prognosi per le contusioni riportate durante il primo intervento.
Il Comandante della Compagnia Carabinieri di Bojano ribadisce sempre l’importanza di «denunciare immediatamente le violenze subite, già dal primo episodio e pone l’accento sull’evitare gli incontri chiarificatori, ma affidarsi alle istituzioni ed alla ormai collaudata rete di tutela, decisione che l’odierna vittima ancora non aveva inteso prendere, timorosa per le sorti dei figli avuti da una precedente relazione».