Nel cuore del Regno delle Due Sicilie, su una collina del Molise, sorgeva Agnone, una città che un tempo fece parlare di sé in tutta Europa. Con i suoi 15.000 abitanti e un elegante teatro sempre animato da ottime compagnie di prosa, questa perla molisana vantava un Carnevale di tale prestigio da rivaleggiare con quelli di Roma e Venezia. Lo raccontava il giornale Il Palazzo di Cristallo il 5 aprile 1856, descrivendo con entusiasmo come “il Carnevale fu quivi brillantissimo”. Le celebrazioni non si limitavano alle piazze e alle strade: nelle case nobiliari si tenevano feste sfarzose, trasformando l’intera città in un palcoscenico di allegria e raffinatezza.
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L’evento raggiungeva il suo apice nel teatro cittadino, cuore pulsante delle festività, dove si organizzavano quattro veglioni che coinvolgevano l’intera popolazione, con maschere e costumi descritti come “eleganti”. Questo non era un semplice dettaglio: testimoniava il gusto per la cultura e il desiderio di competere con le grandi città europee. Ma Agnone non era celebre solo per il Carnevale. Il giornale dell’epoca ricordava anche la sua fiorente produzione artigianale, soprattutto nella lavorazione del rame, con abili artigiani che commerciavano i loro manufatti in tutta Europa e persino oltre l’Atlantico. Particolarmente nota era la produzione di strumenti a percussione, richiesti non solo nelle province vicine ma anche in terre lontane.
L’articolo rievocava poi il nobile passato della città, identificata da alcuni studiosi con l’antica Aquilonia, citata da Tito Livio come teatro delle gesta di Decio Papirio Cursore. Queste profonde radici storiche conferivano ulteriore prestigio a un centro che, pur essendo di provincia, si distingueva per vivacità culturale e spirito cosmopolita. Oggi, quella straordinaria pagina di storia è quasi dimenticata, ma ci restituisce l’immagine di un’Agnone dinamica e vibrante, capace di attrarre attenzione ben oltre i confini del Regno delle Due Sicilie. Il suo Carnevale brillò tra le più grandi celebrazioni del XIX secolo, un patrimonio culturale che meriterebbe di essere riscoperto e valorizzato anche ai giorni nostri.