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  • Trignina, Menna: «Raddoppio delle corsie, ma intanto soluzioni concrete immediatamente realizzabili»

    «La strada statale 650 Trignina continua purtroppo ad essere una delle arterie più pericolose d’Italia, teatro di incidenti gravi e troppo spesso mortali» rileva il consigliere regionale Vincenzo Menna del gruppo Abruzzo Insieme. «Già lo scorso 11 marzo avevo scritto ad Anas per segnalare le criticità e proporre soluzioni concrete e immediatamente realizzabili – spiega il consigliere regionale di Atessa – come l’installazione di autovelox fissi e sorpassometri nei tratti più pericolosi. Allora la mia era quasi una voce fuori dal coro: mentre molti si limitavano a chiedere interventi generici, io ho indicato misure precise e sostenibili, nella convinzione che la sicurezza non possa essere affidata solo a grandi opere di lungo periodo, ma debba essere garantita anche con strumenti rapidi ed efficaci».

    «Da allora, attorno a questa battaglia si è formato un fronte sempre più largo. – continua Menna – Colleghi consiglieri regionali abruzzesi hanno condiviso l’urgenza delle proposte e, soprattutto, si è aperta una collaborazione importante con i rappresentanti istituzionali del vicino Molise, che vive le stesse difficoltà lungo un’arteria che unisce i territori e sostiene gran parte del traffico merci e passeggeri tra l’Adriatico e il Tirreno».

    «Inoltre – aggiunge – va dato merito al sindaco di Dogliola, Giovanni Giammichele, di aver smosso ulteriormente le acque e dato un’accelerata tanto che ora anche assessori e consiglieri molisani hanno chiesto insieme a noi un incontro con il Ministero delle Infrastrutture, portando la questione ad un livello nazionale. Anche le Camere di Commercio delle due regioni, insieme a quelle di Lazio e Campania, hanno promosso un protocollo d’intesa per inserire la Trignina in un più ampio progetto di mobilità trasversale, a conferma che la sicurezza di questa strada non è più una rivendicazione locale ma un’esigenza strategica per l’intero Centro-Sud. In questi mesi purtroppo non sono mancati nuovi episodi tragici. Ad agosto un giovane di 31 anni ha perso la vita in un frontale al confine tra Abruzzo e Molise; a marzo sei persone sono rimaste ferite, una gravemente, in un incidente con tre mezzi a Fresagrandinaria; e numerosi altri scontri e fuoriuscite di strada hanno confermato quanto questa statale sia ormai inadeguata a sopportare l’attuale volume di traffico».

    «Ogni volta che la cronaca ci riporta queste notizie – sottolinea Menna – cresce l’amarezza per non aver visto ancora applicate misure che sarebbero in grado di salvare vite. E cresce la determinazione a non abbassare la guardia. Oggi, grazie anche a questa pressione, arrivano i primi segnali incoraggianti: Anas ha istituito un tavolo tecnico permanente per la sicurezza sulla Trignina e il Ministero ha mostrato una nuova attenzione. È stato avviato un percorso per programmare gli interventi e definire il piano per il tratto Trivento-San Salvo. È un passo avanti importante, che accogliamo con favore, ma che non deve farci abbassare la soglia di attenzione».

    Magnacca e Di Lucente ad Agnone

    «Il raddoppio delle corsie – ricorda  Menna – resta la soluzione strutturale e definitiva per mettere in sicurezza questa arteria. È un obiettivo che ho posto con chiarezza e che oggi è finalmente condiviso da più parti. Siamo consapevoli che si tratta di un progetto complesso, che richiede tempo, risorse e un impegno forte da parte dello Stato. Proprio per questo non possiamo limitarci ad aspettare: mentre lavoriamo al raddoppio, dobbiamo adottare subito misure concrete come gli autovelox, i sorpassometri, l’illuminazione degli svincoli e un rafforzamento dei controlli su strada».

    «La Trignina – conclude Menna – non è solo una strada: è la via quotidiana di lavoratori, studenti, famiglie, imprese. È la spina dorsale della mobilità tra Abruzzo e Molise e, in prospettiva, del collegamento tra Adriatico e Tirreno. Per questo non possiamo permetterci ulteriori ritardi. La sicurezza dei cittadini viene prima di tutto e su questo continuerò a dare battaglia, insieme ai colleghi delle due regioni e alle comunità locali, finché non vedremo realizzati interventi all’altezza delle esigenze dei nostri territori».

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