«Ho provveduto ad inoltrare alla Corte dei Conti, Sezione regionale di Controllo, e alla Procura della Repubblica, per conoscenza, l’elenco delle fatture ricevute dall’Agenzia regionale di Protezione Civile attestanti spese non autorizzate da alcun impegno formale e in assenza di precisi stanziamenti in Bilancio».
Lo annuncia il consigliere regionale delegato alla ricostruzione post terremoto, Salvatore Ciocca (Ci). Sono ben 313 le fatture sotto la lente, alcune delle quali già oggetto di decreti ingiuntivi.
«Dal rendiconto meticoloso effettuato nelle ultime settimane, – continua l’assessore Ciocca – abbiamo avuto contezza di 313 fatture, alcune delle quali già oggetto di decreti ingiuntivi; si tratta, in quasi tutti i casi, di richieste di pagamento non supportate né da atti amministrativi congrui né tantomeno da corretti stanziamenti di fondi indispensabili per poter far fronte a spese che non risultano, nella stragrande maggioranza dei casi, essere mai state autorizzate. Una situazione che ha portato ad attestare, al momento, un debito complessivo per circa 2 milioni di euro. L’azione istituzionale che ho inteso intraprendere – alla luce anche delle enormi difficoltà riscontrate dal Collegio dei revisori dei conti (insediatosi con il nuovo Governo regionale e non fin dalla nascita dell’Arpc, come invece la legge obbliga a fare) nella compilazione del Bilancio 2012 – è tesa sia alla disamina della situazione economica dell’Agenzia sia alla necessità di fornire risposte serie a chi – senza alcun atto che ne attestasse la regolarità e ne certificasse la praticabilità – ha comunque fornito beni, servizi o prestazioni professionali e al momento non può vedere soddisfatte le proprie istanze a causa dell’assoluta irritualità delle procedure fin qui seguite».