Il caso di Castelverrino, con numerose residenze concesse ai cacciatori che dunque potranno influire in maniera determinante sul voto amministrativo, ha un precedente nell’Alto Vastese.
Riproponiamo, a beneficio dei lettori, l’articolo scritto nel luglio del 2010.
CASTELGUIDONE – Altro che adozioni di bambini bisognosi, a Castelguidone si adottano i cacciatori, proprio così, i cacciatori molisani. E’ la singolare iniziativa, e che non riguarda certo la solidarietà, che si registra nel piccolo centro montano del Vastese. Nuovi ed inediti risvolti, dunque, nella questione delle presunte residenze concesse a cacciatori provenienti dal confinante Molise. Il sindaco Mario Cicchillitti, rispondendo ad una interrogazione della minoranza, scrive, nero su bianco: “Allo stato attuale nessuna residenza è stata rilasciata a cacciatori molisani e comunque le residenze sono state e vengono concesse nel rispetto delle disposizioni di legge vigenti in materia”. Questi i fatti: due cacciatori molisani, di Trivento, hanno praticato l’attività venatoria nell’Atc Vastese nel corso della passata stagione venatoria. L’Atc ha dichiarato di non aver ammesso cacciatori provenienti dal Molise, dunque i due individui in questione hanno ottenuto il tesserino per altre vie. Quali? Quelle della residenza, appunto, perché chi è residente in Abruzzo ha diritto al tesserino dell’Atc Vastese. Una delle ipotesi possibili, ragionevolmente, era che il sindaco di Castelguidone avesse concesso loro la residenza in paese, ma, secondo ciò che ora dichiara lo stesso primo cittadino, questa è da escludere. E allora cosa è successo? L’Atc Vastese conferma: “I due cacciatori hanno ottenuto il tesserino perché iscritti dalla Provincia in questo ambito”. Dagli uffici Caccia della Provincia si apprende: “Due cacciatori molisani hanno presentato, nei nostri uffici, copia della richiesta di residenza nel comune di Castelguidone. Quel documento, anche prima che il sindaco conceda l’effettiva residenza, è sufficiente per ottenere il tesserino dell’Atc”. Ecco dunque sbrogliata la matassa: il sindaco Cicchillitti non ha concesso la residenza, non ancora almeno (anche perché il ‘caso’ è scoppiato, ndr), ma i due molisani l’hanno effettivamente richiesta. Per fare ciò hanno dovuto indicare delle abitazioni a Castelguidone. E qui ne vengono fuori delle belle, visto che, almeno secondo indiscrezioni, i due immobili risultano di proprietà di una famiglia congiunta con una consigliere comunale di maggioranza. L’amministrazione e il sindaco, dunque, in qualche modo, sono coinvolti nella strana vicenda, comunque erano e sono al corrente dell’espediente utilizzato per fare andare a caccia in Abruzzo i due molisani. Tra l’altro, guarda caso, i due cacciatori di Trivento sono componenti di una locale squadra di cinghialai di cui fa parte anche la consigliere comunale che ha messo a disposizione le abitazioni e addirittura un noto consigliere provinciale di maggioranza (il quale, evidentemente, non ha notato la stranezza, ndr). Insomma, il trucchetto per aggirare norme e divieti è riuscito, grazie ad una sorta di ‘adozione’ da parte di una consigliere comunale di due ‘doppiette’ molisane. Un espediente che però non potrà valere anche in futuro, come confermano dagli uffici Caccia della Provincia: “E’ passato un anno dall’istanza di residenza, se il sindaco non l’ha concessa i due cacciatori non potranno ottenere nuovamente il tesserino sulla base di quella sola richiesta”. Ovvio, sempre che i due non trovino altri immobili in paese e altre famiglie o consiglieri comunali disposti ad “adottarli”.