Il futuro dei giovani è nella terra, ma deve essere semplice, pratico e veloce, magari a misura di tablet e smartphone. Sono tre gli imperativi dell’agricoltura 4.0 ambita dai giovani agricoltori: si è visto chiaramente in occasione dell’incontro intitolato Il Futuro in Campo che, promosso nell’ambito del progetto Terra Terra (agri 2016/0185) realizzato da Coldiretti nazionale con il contributo finanziario della Commissione Europea e in collaborazione con Coldiretti Abruzzo, Coldiretti Molise e Coldiretti Giovani Impresa per realizzare attività di informazione in merito alla politica agricola comune, si è svolto oggi nella sala D’Annunzio dell’Aurum di Pescara. Un’occasione di formazione e incontro che ha visto partecipare oltre 250 giovani tra imprenditori agricoli e studenti degli istituti agrari provenienti non solo da Abruzzo ma anche dal vicino Molise. Così, nella sala D’Annunzio, a parlare di agricoltura sono stati imprenditori, tecnici e dirigenti di Coldiretti.
Dopo i saluti di Pier Carmine Tilli, delegato Coldiretti Giovani Impresa Abruzzo, che ha ricordato che “nel ritorno alla terra i giovani trovano oggi una straordinaria opportunità di sviluppo economico personale e collettivo”, l’introduzione del direttore di Coldiretti Molise Saverio Viola che ha evidenziato l’importanza dei giovani in agricoltura e gli interventi tecnici di Claudia Albani, dell’area economica di Coldiretti che ha parlato di agricoltura di precisione, di Fabio Di Pietro e Angelo Felice, rispettivamente responsabili tecnici di Coldiretti Abruzzo e Molise che hanno fatto una panoramica sui contributi messi a disposizione dal Psr per i giovani nuovi insediati. Conclusioni affidate al direttore regionale Coldiretti Abruzzo Giulio Federici che ha sottolineato con forza il rinnovato interesse per il settore primario, che ha bisogno di ricambio generazionale e di quel dinamismo tipico delle giovani generazioni”. “Con l’avvio dei bandi previsti dai piani di sviluppo rurale approvati dall’Unione Europea ci sono opportunità di insediamento nell’agricoltura per centinaia di giovani abruzzesi fino al 2020” – ha evidenziato Federici – ma occorre un dialogo costruttivo con la pubblica amministrazione per rendere piu’ agevole e veloce l’accesso alle misure previste”.
Al centro della giornata c’è stata inoltre la presentazione della App Terrainnova, una nuova applicazione Coldiretti nata per supportare le attività delle aziende agricole e degli operatori del settore agroalimentare attraverso una serie di specifici servizi integrati in un unico strumento sempre a portata di mano. “L’applicazione, scaricabile su dispositivi mobili Android e IOS, è rivolta ai giovani che intendono avvicinarsi al settore agricolo, alle aziende agricole che già vi operano e a tutti gli altri operatori del mondo agricolo a vario titolo interessati – ha spiegato Claudia Albani di Coldiretti – al fine di “personalizzare” al massimo i contenuti e le funzionalità dell’App è prevista una semplice profilazione iniziale che consentirà di indirizzare all’utente solo le informazioni di proprio interesse”.
In sostanza, l’App TerraInnova in modo semplice, pratico e veloce ti consentirà ai giovani che si avvicinano al settore agricolo di essere sempre aggiornati sulle opportunità di finanziamento Psr; monitorare i prezzi dei prodotti agricoli; simulare la validità delle diverse idee imprenditoriali; essere aggiornati su meteo, news ed eventi; localizzare gli uffici Coldiretti attraverso lo smartphone o il tablet. Una novità in linea con l’agricoltura giovane promossa da Coldiretti e la nuova impostazione della Politica agricola europea, di cui si è parlato con particolare riferimento agli sviluppi riportati nei documenti programmatici e ancora in linea di definizione per la Pac all’indomani del 2020. Particolarmente interessanti, inoltre, gli scenari emersi dagli interventi tecnici, in cui sono state evidenziate le opportunità che si presentano per chi sceglie il settore agricolo.
“Oggi – aggiunge Giulio Federici, Direttore di Coldiretti Abruzzo – anche in Abruzzo sono sempre di più le imprese under 40 che operano in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche dall’agricoltura sociale alla cura del paesaggio o alla produzione di energie rinnovabili. Il risultato è che le aziende agricole condotte da giovani sono più grandi, più strutturate e, oltre ad avere un più alto numero di dipendenti, detengono un fatturato più alto della media. Il rinnovato interesse per il settore primario e lascia ben sperare sul futuro della nostra agricoltura, che ha bisogno di ricambio generazionale, di quel dinamismo e di una sana voglia di innovare che è tipica delle giovani generazioni”.
Nel corso dell’incontro sono stati anche forniti dati sulla realtà dei giovani imprenditori agricoli italiani: con 50.543 imprese condotte da under 35 – di cui 26.587 solo nel Mezzogiorno – il Belpaese è infatti leader in Europa nel numero di giovani in agricoltura. Secondo un’indagine di Coldiretti/Ixe’, le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Ma insieme alla burocrazia e all’accesso al credito la disponibilità dei terreni rappresenta il principale ostacolo alle aspirazioni di chi vuole lavorare in agricoltura. In Italia il costo della terra è in media 20mila euro, con una forte variabilità in base alle regioni di riferimento.
Tra chi fa dell’agricoltura una scelta di vita accanto al numero crescente di quanti hanno scelto di raccogliere il testimone dei genitori, la vera novità rispetto al passato sono tuttavia le new entry da altri settori o da diversi vissuti familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità: i cosiddetti agricoltori di prima generazione. Tra queste new entry giovanili nelle campagne, ben la metà è laureata, il 57 per cento ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74 per cento è orgoglioso del lavoro fatto e il 78 per cento è più contento di prima. La scelta di diventare imprenditore agricolo è peraltro apprezzata per il 57 per cento anche dalle persone vicine, genitori, parenti, compagni o amici.