ANSA) – ROMA, 5 LUG – “Si tratta di conciliare i tempi del lavoro con i tempi della famiglia”: l’ha detto papa Francesco nel suo discorso all’Università del Molise incontrando il mondo del lavoro e dell’industria. Il Papa ha definito questo un punto “critico”, che “ci permette di discernere, di valutare la qualità umana del sistema economico in cui ci troviamo”. Ha aggiunto poi che “la domenica libera dal lavoro, eccettuati i servizi necessari, sta ad affermare che la priorità non è all’economico, ma all’umano”.
DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL MESSAGGIO DEL PAPA:
Signor Rettore,
Autorità, Professori, studenti, personale dell’università,
cari fratelli e sorelle del mondo del lavoro,
vi ringrazio per la vostra accoglienza. Vi ringrazio soprattutto per aver condiviso con me la realtà
che vivete, le fatiche e le speranze.
La mia visita in Molise comincia da questo incontro con il mondo del lavoro, ma il luogo in cui ci
troviamo è l’Università. E questo è significativo: esprime l’importanza della ricerca e della formazione anche
per rispondere alle nuove complesse domande che l’attuale crisi economica pone, sul piano locale, nazionale
e internazionale. Lo testimoniava poco fa il giovane agricoltore con la sua scelta di fare il corso di laurea in
agraria e di lavorare la terra “per vocazione”. Un buon percorso formativo non offre facili soluzioni, ma
aiuta ad avere uno sguardo più aperto e più creativo per valorizzare meglio le risorse del territorio.
Condivido pienamente ciò che è stato detto sul “custodire” la terra, perché dia frutto senza essere
“sfruttata”. Questa è una delle più grandi sfide della nostra epoca: convertirci ad uno sviluppo che sappia
rispettare il creato.
Un’altra sfida è emersa dalla voce della mamma operaia, che ha parlato anche a nome della sua
famiglia: il marito, il bambino piccolo e il bambino in grembo. Il suo è un appello per il lavoro e nello stesso
tempo per la famiglia. Grazie di questa testimonianza! In effetti, si tratta di cercare di conciliare i tempi del
lavoro con i tempi della famiglia. Questo è un punto “critico”, un punto che ci permette di discernere, di
valutare la qualità umana del sistema economico in cui ci troviamo. E all’interno di questo ambito si colloca
anche la questione della domenica lavorativa, che non interessa solo i credenti, ma interessa tutti, come
scelta etica. La domanda è: a che cosa vogliamo dare priorità? La domenica libera dal lavoro – eccettuati i
servizi necessari – sta ad affermare che la priorità non è all’economico, ma all’umano, al gratuito, alle
relazioni non commerciali ma familiari, amicali, per i credenti alla relazione con Dio e con la comunità.
Forse è giunto il momento di domandarci se quella di lavorare alla domenica è una vera libertà.
Cari amici, oggi vorrei unire la mia voce a quella di tanti lavoratori e imprenditori di questo
territorio nel chiedere che possa attuarsi anche qui un “patto per il lavoro”. Ho visto che nel Molise si sta
cercando di rispondere al dramma della disoccupazione mettendo insieme le forze in modo costruttivo. Tanti
posti di lavoro potrebbero essere recuperati attraverso una strategia concordata con le autorità nazionali, un
“patto per il lavoro” che sappia cogliere le opportunità offerte dalle normative nazionali ed europee. Vi
incoraggio ad andare avanti su questa strada, che può portare buoni frutti qui come anche in altre regioni.
Infine, vorrei dirvi che mi ha colpito il fatto che mi abbiate donato un dipinto che rappresenta
proprio una “maternità”. Maternità comporta travaglio, ma il travaglio del parto è orientato alla vita, è
pieno di speranza. Allora non solo vi ringrazio per questo dono, ma vi ringrazio ancora di più per la
testimonianza che esso contiene: quella di un travaglio pieno di speranza. Grazie!