L’Università delle Generazioni di Agnone riconosce che la discrezionalità, nei limiti delle leggi e del buon senso (ma anche della migliore opportunità sociale e politica), è prerogativa proprio della Pubblica Amministrazione. Su questo e su tanto altro potrebbero essere apportate infinite obiezioni e riserve, ma, oggi come oggi, così vanno le cose e resta impossibile essere contro-corrente o dimostrare il contrario con il rischio, altrimenti, di essere travolti anche dall’insensatezza umana che si nasconde tra le innumerevoli pieghe delle leggi. D’altra parte, è comprensibile che i responsabili delle Istituzioni non siano affatto semi-dei con super-poteri ma semplici persone le quali, con i loro pregi e i loro difetti, cercano di fare del loro meglio per reggere al mandato affidato (e intrapreso volontariamente) più che governare adeguatamente il dovuto, tirando avanti alla meno peggio.
Così, l’Amministrazione Comunale di Agnone (che passa da un paradosso all’altro, non ultimo le problematiche di rappresentanza alla nuova Provincia) è umanamente comprensibile nelle sue scelte anche se, a volte, manca di logica o forse c’è una logica che non è dato capire ai comuni mortali, specialmente a coloro che non s’intendono di politica o dell’arte di amministrare. E c’è, comunque, almeno un elementare paradosso che non può essere comunque nascosto e che da mesi è sotto gli occhi di tutti. L’assessore al turismo, Giuseppe Attademo (nella foto), ama andare in giro per l’Europa con l’intento di cercare di attirare interesse turistico verso Agnone e dintorni. Ma quando, attraverso i rappresentanti della Stampa Estera, è stato in pratica il mondo a venire ad Agnone il 9 e 10 maggio 2014, egli (che ne era stato personalmente più responsabilizzato con una lettera aperta) e gli altri componenti la Giunta Comunale (nonostante ne siano stati più volte invitati con lettere protocollate e anche direttamente sollecitati uno per uno) non hanno avuto l’accortezza di approfittarne, pure dal momento che tale preziosa opportunità era stata Loro presentata su un vassoio d’argento. E se anche fosse stata una scelta strategica non approfittarne, era augurabile un rapporto più democratico con il gruppo di imprenditori che erano stati promotori di una iniziativa, ritenuta interessante da fin troppi.
L’idea di realizzare, tra l’altro e in qualche modo, in Agnone la cosiddetta “Casa della Stampa” (ovvero l’opportunità di far soggiornare per brevi, medi e lunghi periodi, a turno, i 500 giornalisti della stampa estera accreditati in Italia) non viene ancora presa in considerazione nemmeno dagli operatori economici del settore, a loro volta sollecitati a farlo. Come si fa a rinunciare ad un’opportunità simile?… Centinaia di giornalisti che potrebbero risiedere in Agnone e dintorni e scriverne in vari modi (iniziando così una apposita letteratura turistico-territoriale) potrebbero fare gola ad altre località ben più attrezzate. E poi, come si sa, da cosa potrebbe nascere cosa!
E che dire, poi, del Vice Presidente della Giunta Regionale, Michele Petraroia, il quale in qualche modo si era mostrato pubblicamente interessato alla Stampa Estera (ai cui rappresentanti aveva pure parlato in Agnone esprimendo il desiderio di estenderne il metodo ad altre situazioni molisane) e che, adesso, pare avvolto dal silenzio, senza dare più cenno di disponibilità, nonostante si era giunti persino a intravedere un utile incontro programmatico?… Di solito, quando si esprimono idee e proponimenti direttamente e attraverso gli organi d’informazione, si dovrebbe fare del tutto per mantenere fede alla propria parola, altrimenti la visibilità acquistata potrebbe essere un boomerang.
Insomma, l’Università delle Generazioni resta stupìta del fatto che nulla si muova di veramente concreto, nonostante la forte crisi socio-economica dovrebbe imporre un attivismo realizzativo fuori dall’ordinario ed il concorso di tutti coloro che dimostrano voglia di partecipare al miglioramento del proprio ambiente. E non accetta il paradosso che più si sta peggio e più si perdano preziose occasioni per il bene pubblico e specialmente per i giovani che rischiano di emigrare, discrezionalità amministrativa permettendo.
Infine, l’Università delle Generazioni, proprio per essere coerente con quanto finora pubblicizzato, rinnova la propria disponibilità a proseguire il discorso promozionale per il territorio agnonese ed alto molisano, nonostante le chiusure ed il muro d’acciaio che si ritrova ancora davanti, rispettando comunque, socialmente e civilmente, la discrezionalità e la non-volontà espressa (palesemente o silenziosamente) da ognuno delle parti istituzionali e private rispetto alle proposte che l’associazione culturale ha ripetutamente portato avanti. Forse è quasi impossibile arrestare il declino (naturale ed indotto) di Agnone, ma l’Università delle Generazioni intende fare la propria parte per arginarlo il più possibile!
di Domenico Lanciano