La sindaca di Pescopennataro, Carmen Carfagna, ha emesso, nei giorni scorsi, un’ordinanza contingibile e urgente, ancora in vigore, relativa al divieto di acqua potabile per il consumo umano. Quasi un paradosso in un comune montano con un territorio ricco di sorgenti, ma il provvedimento si è reso necessario in seguito alla comunicazione inviata alla sindaca dall’Asrem.
Secondo il Dipartimento di prevenzione i campioni di acqua destinati al consumo umano prelevati dall’Arpa Molise nei giorni scorsi presso la fontana pubblica in piazza del Popolo e l’altra fontana in località La Croce, sono «risultati non conformi agli standard» previsti dalle normative vigenti. Si è reso così necessario disporre, da parte dell’autorità comunale, l’inibizione temporanea dell’acqua al consumo alimentare e l’adozione delle misure idonee finalizzate al contenimento dei parametri di potabilità. Con l’ordinanza numero 10 del 27 novembre scorso, dunque, la sindaca Carfagna, in via cautelativa, ha disposto il divieto di utilizzo dell’acqua corrente per scopi potabili e per il consumo umano, consentendone l’utilizzo esclusivamente per usi quali l’igiene personale e del locali. Il divieto avrà durata fino alla revoca dell’ordinanza, dopo cioè la verifica degli interventi adottati e ai successivi campionamenti di verifica della regolarità dei valori.
E se Pescopennataro piange, Poggio Sannita non ride, tanto per parafrasare un vecchio adagio. Sempre in materia di acqua pubblica, infatti, un residente ha postato delle eloquenti immagini sui social. Acqua di uno strano colore giallognolo, che fa pensare ad una contaminazione da agenti esterni. «Sono circa due settimane che dai nostri rubinetti esce acqua che definire sporca è dire poco. Ciò nonostante gli impianti di filtrazione che ho sia a casa che in struttura. Da quello che ho capito è un problema comune a molti. Non credo sia possibile lavarsi, bere o cucinare con quest’acqua». Al momento dal Comune di Poggio Sannita non è arrivata alcuna comunicazione circa l’utilizzo dell’acqua potabile.