Azzeramento della concessione governativa, la tassa di 173 euro che ogni anno i cacciatori pagano per poter praticare l’attività venatoria, con il pretesto che la selvaggina è un «bene indisponibile dello Stato». I cacciatori di cinghiali, invece, andrebbero pagati, perché abbattono i grossi ungulati presenti praticamente ovunque in soprannumero. E se proprio non si vuole pagarli, che almeno si azzeri la tassa di concessione governativa. Lo sostiene il giornalista Camillo Langone su “Il Foglio“. LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO QUI
Azzeramento della concessione governativa: «I cacciatori di cinghiali andrebbero pagati, altro che tassati»
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