Fare il consigliere comunale in un piccolo centro montano è una cosa seria e non si manda a casa l’amministrazione, causando quindi un commissariamento dell’ente, con la leggerezza e l’incoscienza di «chi fa una gita allo zoo». E’ Michele Di Primio, assessore rimasto fedele alla sindaca Anita Di Primio, a commentare le dimissioni in blocco di sette consiglieri, quattro di maggioranza e tre di opposizione, e il conseguente commissariamento del Comune di Belmonte.
Si dice «allibito» per quanto accaduto l’ex assessore Di Primio: «In una fresca mattinata di dicembre sette consiglieri, animati unicamente da personalismi, decidono di prendersi per mano e farsi tutt’insieme un giro in Municipio per protocollare le dimissioni. Il tutto condotto con una leggerezza tale pari a quella di chi si concede una gita allo zoo, solo per il gusto di far cadere l’amministrazione e vedere l’effetto che fa». «Un’azione sicuramente deprecabile – continua Di Primio – che avrà notevoli ripercussioni sulla comunità; pertanto mi auguro che questi signori abbiano valutato con attenzione e con cognizione di causa tutte le conseguenze della loro azione e che siano consapevoli che dovranno renderne conto personalmente a tutti i nostri concittadini».
Il commissario prefettizio è già alla guida del Comune, per garantirne l’ordinaria amministrazione. Ovviamente progettualità e idee della precedente Giunta subiscono una battuta di arresto, con le intuibili ripercussioni sulla comunità locale. Sarà il viceprefetto Italiano ad occuparsi del piano neve, ad esempio, e questo, a detta dei consiglieri dimissionari, non sarà certo un male, anzi. Commissario più efficiente del sindaco? Lo diranno i fatti, ma tornando all’assessore Di Primio, lo stesso se la prende non tanto con i quattro “fuggiaschi” della maggioranza che si sono dimessi, bensì con il consigliere di opposizione ed ex sindaco di lungo corso Errico Borrelli.
«In tutta questa vicenda lo stupore più grande viene suscitato dal comportamento di un consigliere in particolare che, pur definendosi un politico di lungo corso con tanta cultura ed esperienza alle spalle, con una superficialità strabiliante si rende complice dell’affondamento della nave. Almeno da lui- insiste Di Primio – ci si sarebbe aspettato un atteggiamento caratterizzato da molta più maturità e prudenza, ma invece alla stregua di un bambino che dopo aver rotto il giocattolo resta a guardarne i cocci rimasti rovinosamente a terra, con fare sardonico dichiara di aver solo “preso la palla al balzo” e si crogiola dietro ad un infantile “chi non l’avrebbe fatto?”, il tutto come se fosse un vanto. Forse non è cosciente di essersi reso coautore del commissariamento del nostro Comune, episodio che a Belmonte risulta essere più unico che raro e che resterà sicuramente nella storia. Un commissariamento – aggiunge l’ex assessore – non è mai una cosa buona per la comunità ed un politico degno di questo nome avrebbe il dovere di ponderare le proprie azioni e agire nell’interesse della collettività. In altri Comuni della nostra penisola i Consigli si sciolgono per motivi ben più seri, come le infiltrazioni mafiose, a Belmonte cade l’amministrazione solo perché qualcuno mal digerisce chi pratica la buona politica. Pertanto mi sento di esortare i sette dimissionari ad una più ampia riflessione su ciò che hanno causato al nostro amato paese. In ogni caso, – chiude Di Primio – lascio libero spazio al popolo, che è sempre sovrano, di giudicare in piena libertà la situazione creatasi».