Secondo l’ultima relazione annuale del Ministero della Salute “l’approvvigionamento di bevande alcoliche non ha conosciuto pause durante il lockdown, con il rafforzamento di nuovi canali alternativi e meno controllati anche rispetto al divieto di vendita a minori”. Un’emergenza nell’emergenza sulla quale ha giocato un ruolo non di poco conto la chiusura dei pubblici esercizi, luoghi tradizionalmente più sicuri e controllati anche per il consumo di bevande alcoliche. Per questo Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, in collaborazione con l’Anm, l’Associazione Nazionale Magistrati, ha deciso di consolidare il proprio impegno a favore della buona movida e contro l’abuso di alcol, in particolare tra i giovani, portando il progetto “Bevi Responsabilmente” nelle principali città della penisola.
Oggi è stato il turno del Molise, con il presidente della Fipe Molise Carlo Durante che ha illustrato l’iniziativa nel corso di un incontro che si è tenuto nella sala Tomaro a Campobasso, alla presenza del magistrato Roberta D’Onofrio, del responsabile Area legale Fipe Confcommercio Giulia Rebecca Giuliani e del direttore Confcommercio Molise Irene Tartaglia. All’incontro, moderato da Roberto Calugi, direttore generale Fipe Confcommercio, sono intervenuti, i funzionari e vertici delle Prefetture e delle Questure di Campobasso e Isernia, nonché dei sindaci di Campobasso, Isernia e Termoli, e l’assessore regionale al turismo, Vincenzo Cotugno. Le conclusioni sono state affidate al presidente Confcommercio Molise Paolo Spina.
“E’ necessario impegnarsi nella formazione e nell’informazione – ha dichiarato Durante – che sono le guide sulle quali muovere la cultura del divertimento. Intrattenimento di qualità che non rappresenti un pericolo per i ragazzi e non pregiudichi il ruolo di chi responsabilmente fa impresa, mettendo in primo luogo la salute e la sicurezza e la qualità del buon bere. Bere responsabilmente deve essere un messaggio chiaro per i consumatori e un valore aggiunto per i gestori dei locali che hanno il dovere di contrastare abusivismo e pratiche scorrette”
Tra i principali destinatari degli incontri che si stanno tenendo lungo tutta la penisola non ci sono solo gli imprenditori dei Pubblici Esercizi ma, grazie alla collaborazione con la Rete degli Istituti alberghieri Re.Na.I.A., alla presentazione sono presenti anche gli studenti dell’istituto Lombardo Radice di Vinchiaturo destinati a diventare veri e propri testimoni della buona movida sul territorio.
“Tra i compiti fondamentali della scuola, oggi più che in passato, vi è la promozione di comportamenti responsabili, che siano frutto di conoscenze e competenze civiche e della consapevolezza dell’equilibrio quale nuovo modello di approccio al consumo di alcolici. È necessario che i ragazzi maturino il senso del bere in compagnia quale momento di condivisione, il social drinking, che non degeneri in eccessi, abusi e dipendenze, ma che si rivesta, ad esempio, della piacevolezza di un pasto accompagnato da una bevanda alcolica. Il più delle volte l’abuso di alcolici è invece legato a comportamenti sociali di leadership negativa, al bisogno di vedersi riconosciuti dagli altri e di acquisire una posizione all’interno di un contesto sociale, per essere legittimati quali membri di un gruppo. Per scardinare la cultura dell’eccesso nell’uso di alcolici, quale il binge drinking, è necessario che la scuola intervenga sulle dinamiche di gruppo oltre che sull’educazione del singolo – Così la Preside Anna Paoletta.”.
Durante la presentazione del progetto, il presidente di FIPE-Confcommercio ha rilanciato la necessità di stipulare un vero e proprio Patto tra imprese, associazioni e istituzioni locali pensato per promuovere una convivialità sana e consapevole. Un Patto espresso in un Manifesto che con questi 7 punti raccoglie le regole per contrastare la mala movida:
1. Contrastare ogni forma di abusivismo
2. Vietare il consumo serale di bevande alcoliche in strade e piazze
3. Utilizzare prodotti di qualità
4. Favorire il consumo di bevande alcoliche all’interno dei locali e dei dehors
5. Formare il personale su un servizio responsabile
6. Promuovere l’abbinamento tra cibo e il consumo di bevande alcoliche
7. Vietare la vendita di sera di bevande alcoliche
Buone pratiche per costruire progetti sulle esigenze specifiche diverse realtà territoriali e urbane. E proprio questa sarà la sfida del futuro: disegnare regolamentazioni su misura per ciascuna città italiana ma con l’obiettivo comune di contrastare l’abusivismo commerciale, la diffusione di alcol a basso costo, contenere il dilagare dei rifiuti, favorendo, quindi, il consumo all’interno dei locali o nei dehors.