Lo spopolamento dei centri montani, a volte, può essere indotto e in qualche modo favorito anche da quelle che, almeno apparentemente, sembrano strategie per combatterlo. Succede, ad esempio, quando due territori e quindi due amministrazione contigue non mettono in campo gli stessi strumenti e le stesse politiche, non dialogano, ma navigano a vista, ciascuno sulla propria rotta. E magari, già nei prossimi mesi, si assisterà ad una sorta di “migrazione” dall’Alto Molise verso l’Alto Vastese perché lì, al di là del confine con l’Abruzzo, la Giunta regionale ha previsto delle politiche, più o meno concrete, per combattere lo spopolamento e l’abbandono dei piccoli centri montani.
Nei giorni scorsi, infatti, la Regione Abruzzo ha approvato l’elenco dei Comuni con le caratteristiche previste dalla legge regionale n.32 del 21 dicembre scorso contenenti misure urgenti per contrastare lo spopolamento dei piccoli paesi di montagna. E nell’elenco, ovviamente, ci sono tutti i centri dell’Alto Vastese, al confine con l’Alto Molise, ma anche quelli del versante del Sangro.
La legge prevede un assegno di natalità quale misura specifica di sostegno per favorire l’incremento delle nascite e valorizzare la genitorialità nei piccoli comuni di montagna, e un contributo pari a 2.500 euro annui in favore dei nuclei familiari che, entro novanta giorni dall’accoglimento della domanda, si impegnano a trasferire la propria residenza in un piccolo comune montano e a mantenerla per almeno tre anni. Nulla vieta, dunque, ad nucleo familiare di Belmonte del Sannio o di Poggio Sannita, tanto per fare degli esempi, di trasferirsi a Castiglione Messer Marino o a Schiavi di Abruzzo per ottenere quei bonus previsti dalla Regione Abruzzo. Stesso discorso per chi attualmente vive a Pescopennataro, ad esempio, o Castel del Giudice: potrebbero decidere di spostare la propria esistenza al di là del confine, a Rosello per dire, pochi chilometri di distanza. Nell’elenco dei Comuni interessati dalla nuova legge regionale ci sono, tra gli altri, Castiglione Messer Marino, Schiavi, Bomba, Borrello, Montebello sul Sangro, Castelguidone, Celenza sul Trigno, Civitaluparella, Colledimezzo, Fraine, Montazzoli, Monteferrante, Montelapiano, Montenerodomo, Pizzoferrato, Pretoro, Quadri, Roccascalegna, Roio del Sangro, Rosello, Tornareccio, Torrebruna e anche Fallo.
Molti di questi, appunto, confinano con i centri della Provincia di Isernia sia dal versante Trignino che da quello del Sangro. E’ previsto uno stanziamento di 1,5 milioni di euro per l’esercizio 2022 e di un milione di euro per l’esercizio 2023. Le famiglie beneficiarie dovranno avere una situazione economica equivalente, il famoso ISEE, non superiore a 25mila euro annui.