(ANSA) -12 MAG – Nascondevano i fucili sotto le rocce, vicino i pascoli degli animali selvatici protetti nel parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, e dopo averle usate per abbattere le riponevano nei nascondigli. Gli animali uccisi venivano macellati e depezzati sul posto. Dodici persone hanno ricevuto informazioni di garanzia con le ipotesi di associazione per delinquere finalizzata al bracconaggio, uso di armi clandestine per l’abbattere animali protetti e non nell’area del Pnalm e ricettazione.