«Anche questa stagione di caccia, dopo le preaperture in quasi tutte le Regioni, prende avvio come al solito tra abusi e forzature filovenatorie praticamente sull’intero territorio nazionale, calpestando morale, scienza e giurisprudenza, con deroghe adottate all’ultimo momento (scandalosa quella votata ieri dalla Commissione Agricoltura del Consiglio regionale lombardo per abbattere oltre quattrocentomila tra peppole e fringuelli, già cancellata anche grazie a noi quella della Sardegna a lepri e pernici autoctone) o ancora in assenza di piani faunistici venatori. Il tutto sotto gli occhi del “Governo del cambiamento” da cui ci aspettiamo atti concreti».
Lo afferma, in una nota, la Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente, che riunisce una sessantina di organizzazioni protezionistiche, tra cui Enpa, Lav, Oipa, Lndc e Leidaa.
«Ciò che riscontriamo – prosegue la nota della Federazione – è un maggiore accanimento nei confronti della fauna selvatica, agevolato anche da scelte sciagurate dei precedenti Governi, come la trasformazione del Corpo forestale dello Stato e la cancellazione delle polizie provinciali specializzate nella vigilanza venatoria e dalle energiche pressioni delle lobby di agricoltori e allevatori per intensificare l’insensata, scientificamente immotivata e inutile guerra agli animali nei boschi e nelle campagne. A nessuno sembra importare la strage di milioni di animali che la stagione comporterà fino all’ultimo giorno di gennaio, né che nel “tritacarne” del “divertimento” venatorio finiscano anche specie minacciate né che il cruento passatempo di pochi minacci la sicurezza di chi nel verde cerca riposo, ricreazione, il contatto con la natura. Se vuole davvero il cambiamento – continua la nota – questo Governo, adottando misure urgenti e stringenti per la tutela della biodiversità, in linea con le posizioni della comunità scientifica e dell’Unione europea, fermi la deriva delle Regioni “sparatutto”, dove le doppiette, nonostante il nettissimo calo numerico, la fanno ancora e sempre da padrone. Inflessibile dev’essere la difesa della fauna selvatica, con immediati ricorsi contro le deroghe volute dalle Regioni, secondo la linea delle impugnazioni positivamente seguita nel caso delle leggi delle Province autonome di Trento e Bolzano che autorizzavano la cattura e l’abbattimento di lupi ed orsi. Senza indugi occorre che il Governo realizzi il capitolo del contratto tra Lega e M5s che impegna a rafforzare le attività antibracconaggio e le previsioni penali contro maltrattamenti e uccisioni».