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  • Castelguidone: troppo fragili le reliquie di Santa Clementina, stop alle processioni

    CASTELGUIDONE – Si è tenuta nei giorni scorsi la conferenza di presentazione dei lavori realizzati sulle opere appartenenti alla Chiesa parrocchiale di Santa Maria della Stella di Castelguidone cui hanno partecipato il prof. Sergio Paolo Diodato, titolare della Cattedra di Restauro all’Accademia di Belle Arti di Firenze, la restauratrice di tessuti Anna Sputore ed il parroco Don Alberto Conti. Assente giustificato il direttore dei lavori della Soprintendenza ABAP per l’Abruzzo, dott. Sergio Caranfa, che ha inviato il suo saluto al parroco ed ai parrocchiani riuniti per l’occasione.
    I lavori presentati riguardano il restauro di una bellissima casula o pianeta settecentesca, (si tratta di uno splendido abito talare in broccato giallo oro con ricami rifiniti con filo d’oro facente parte del corredo della chiesa di Castelguidone)   realizzato e presentato dalla restauratrice di tessuti Anna Sputore  presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila con la direzione del prof. Attilio Carota titolare del Corso di restauro dei tessuti.
    Anna Sputore ha riassunto con dovizia di particolari tutte le fasi del restauro commentando le immagini proiettate sullo schermo e soffermandosi sulle difficoltà che tale complesso e lungo lavoro ha comportato.
    In seguito il prof. Diodato ha illustrato i lavori di disinfestazione – che consiste nell’eliminazione degli insetti xilofagi (dei tarli e delle loro uova) – realizzata per fleboclisi (cioè goccia a goccia) su sei statue lignee, di cui tre bellissime sculture policrome e dorate del sec. XVIII raffiguranti San Rocco, San Vito e San Nicola che in seguito al trattamento subìto dovranno rimanere ancora per qualche mese lontano dai fedeli a causa dell’odore di permetrina che emanano.
    Ma l’argomento più atteso dai parrocchiani della piccola comunità è stato certamente quello relativo alla presentazione dei lavori di restauro sulle reliquie di Santa Clementina che è la venerata patrona di Castelguidone.
    Le ossa della Santa (una ragazzina romana martirizzata al tempo dell’imperatore Diocleziano) prelevate da una catacomba e rivestite a fine Settecento con una maschera e con guanti semitrasparenti di seta inamidata sono state e ripulite dalle muffe e disinfettate. I preziosi abiti antichi sono stati smontati lavati e sterilizzati ed infine tutta la composizione è stata rimontata accuratamente e posta nella teca di doppiovetro che prevede il mantenimento di un livello controllato e costante di umidità.
    Un accento particolare è stato posto dal prof. Diodato sulla necessità di non spostare più periodicamente le reliquie di Santa Clementina in occasione della processione che fin ora si è tenuta durante le festività annuali, considerata la fragilissima condizione dei rivestimenti di seta antica che al minimo sbalzo potrebbero crollare irreparabilmente. Del resto anche il Direttore dei lavori incaricato dal Soprintendente ha potuto constatare durante i sopralluoghi effettuati a Castelguidone questo stato dovuto alla vetustà dei materiali originali e di conseguenza ne ha ordinato a scopo cautelativo il divieto assoluto di spostamento.
    Durante la presentazione dei lavori, per rispondere alle esigenze avanzate dai parrocchiani è stata ipotizzata la possibilità di far realizzare ex novo una scultura che raffiguri la Santa che verrebbe collocata dentro la vecchia cassa di vetro e metallo solitamente utilizzata per le processioni e per quanto riguarda la conservazione della casula in condizioni di sicurezza – al fine di scongiurane il furto – si è pensato di affidarla temporaneamente, cioè fino a quando nella chiesa di Castelguidone non si potrà esporla adeguatamente in una vetrina costruita appositamente, al Museo Diocesano di Trivento che già raccoglie altri bellissimi esempi di vestiti liturgici antichi.

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