• News
  • Cervi e caprioli contro auto, ArciCaccia provoca il Wwf: «Ora paghino i Parchi, altro che i cacciatori»

    VASTO (CH) – Cervi e caprioli contro auto, ArciCaccia provoca il Wwf: «Ora paghino i Parchi, altro che cacciatori».

    Il presidente provinciale Pessolano punta l’indice contro gli animalisti e chiama in causa i parchi e le riserve regionali che non fanno gestione della fauna.

     Un cervo che causa un grave incidente sull’autostrada A24 in Abruzzo e solo ieri pomeriggio una donna del Chietino finita in ospedale dopo l’impatto con un capriolo. Sono i due episodi di cronaca dai quali prende spunto Angelo Pessolano, presidente provinciale dell’ArciCaccia Chieti, per provocare agli animalisti del Wwf che nei giorni scorsi, intervenendo in tema danni da cinghiale, hanno proposto che a pagare debbano essere gli Atc, in sostanza i cacciatori, colpevoli di aver causato l’emergenza cinghiali con immissioni incontrollate praticate per decenni. La posizione espressa dal Wwf tra l’altro prende spunto da una recente sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito che a pagare i danni causati alle colture agricole e alle attività antropiche dai cinghiali debbano essere i cacciatori almeno nelle zone dove i prelievi selettivi non vengono praticati secondo i piani di prelievo.

    «Anche per l’incidente in autostrada causato da un cervo (il cervo in Abruzzo non è specie cacciabile, ndr) i danni li pagano i cacciatori rei di aver immesso cervidi senza criterio? – chiede ironico Pessolano all’indirizzo del Wwf – O forse, come sarebbe corretto, a pagare dovrebbe essere l’ente gestore del Parco nazionale che davvero ha fatto le immissioni di cervi e però non ne gestisce affatto la popolazione con prelievi programmati? Mi piacerebbe proprio sapere cosa ne pensa il Wwf. E ieri sera, nel Lancianese, l’ennesimo incidente causato da un capriolo. Un altro animale non cacciabile, quindi non immesso dai cacciatori, e allora i danni chi li paga? Sempre i cacciatori? Oppure chi gestisce le aree chiuse, i parchi nazionali, le oasi regionali senza fare un minimo di gestione faunistico-venatoria? Chiediamolo al Wwf e al Consiglio di Stato».

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.