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  • Cinghiali, Copagri: «Basta con lo scaricabarile, si intervenga immediatamente»

    Cinghiali, Copagri: «Basta con lo scaricabarile, si intervenga immediatamente».

    Dura nota del presidente vicario Camillo D’Amico che scrive al governatore, alle Province, all’assessore regionale Pepe e agli Atc d’Abruzzo.

    Di seguito il testo integrale della nota:

    Al Dott. Luciano D’ALFONSO
    Presidente – Governatore delle regione Abruzzo
    67100 L’AQUILA
    Egregio Dott. Dino PEPE
    Assessore Regionale alle Politiche Agricole
    Via Catullo, 17
    65127 PESCARA
    Ai Presidenti delle Province di L’Aquila, Pescara, Teramo e Chieti
    Ai Presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia (A.T.C.) Abruzzesi

    Oggetto: problema cinghiali ed ungulati in generale;
    Egregi Signori Presidenti ed Assessore alle Politiche Agricole,braccata cinghiali
    al quotidiano problema cui veniamo sottoposti, per denuncia diretta degli agricoltori e/o automobilisti danneggiati, ma pure dai media, dell’eccessivo numero di cinghiali non si può più solo rincorrere la soluzione, ma occorre trovare al più presto un comune “modus operandi” che deve trovare il corale concorso di tutti, soggetti Istituzionali e di rappresentanza, in un vero e proprio “gioco di squadra”.
    La tutela e la salvaguardia del territorio è una questione che riguarda tutti, nessuno escluso, così come quella della difesa delle produzioni agricole, dell’incolumità e della sicurezza delle persone.
    Nessuno vuole l’eradicazione e l’estinzione di alcuna specie di fauna selvatica ma, quando una di queste diventa pericolosa ed in palese sovrannumero, è compito di tutti porvi rimedio.
    I cinghiali sono tanti, troppi ed in deciso sovrannumero rispetto ad una quantità tollerata e tollerabile così come anche altri ungulati, come capriolo e cervo, sono in crescita esponenziale rappresentando sempre più non solo un serio problema sia per le produzioni agricole che per l’incolumità delle persone tanto che parlare di problema di ordine pubblico non è più solo un semplice ed eufemistico termine populistico.
    Un ragionamento collegiale, responsabile e costruttivo va immediatamente avviato in tempi solerti perché non è più il caso di continuare con la melina dello scaricabarile e del rinvio ad altri della soluzione del problema perché questo è di tutti: istituzioni, associazioni venatorie, ambientaliste ed agricole. al centro l'assessore Dino Pepe, a destra il governatore D'Alfonso
    I numeri degli abbattimenti dei cinghiali nell’ultima stagione venatoria 2014 sono impressionanti, circa 15mila, ma potrebbero essere tranquillamente anche di più essendo diffusa l’abitudine nel mondo venatorio, a causa dei noti e soliti furbi, di non certificarli tutti ed anche perché, rispetto al cinghiale in particolare, la caccia non è mai chiusa perché il fenomeno del bracconaggio è molto presente e diffuso così come è florido il mercato illegale della carne spessissimo venduta senza alcun controllo sanitario dei capi uccisi.
    Nonostante questi numeri così alti ed impressionanti dei capi di cinghiale abbattuti il problema rimane tutto intero ed invariato.
    Noi proponiamo al Presidente – Governatore Luciano D’Alfonso ed all’assessore alle Politiche Agricole della regione Abruzzo Dino Pepe l’immediata attivazione di un tavolo di concertazione dedito non alla mera disamina del problema cinghiali e degli ungulati in generale, dove definire iniziative per ridurne sensibilmente il numero non solo tramite gli abbattimenti, ma anche altre metodiche che generino virtuose attività imprenditoriali tese a creare lavoro ed opportunità occupazionali.
    Speriamo di non rimanere delusi da questa “nota appello” ma di trovare utili sinergie e convergenze.camillo frana
    Cordiali saluti.
    Pescara lì 3/3/2015

    Camillo D’Amico, presidente vicario Copagri Abruzzo

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