Coldiretti Molise accoglie positivamente la Deliberazione della Giunta regionale con cui l’esecutivo estende il periodo di prelievo del cinghiale, mediante la caccia di selezione, fino al 31 ottobre 2024. L’organizzazione «rimane in attesa delle azioni conseguenziali che, a seguito di detto provvedimento, potranno essere velocemente attuate».
Per riportare il numero dei cinghiali sul territorio a livelli ottimali (ne sono previsti due per chilometro quadrato) Coldiretti ritiene indispensabile che la Regione metta in campo «ogni misura utile a tale scopo, come il selecontrollo (approvato con deliberazione di Giunta regionale n. 36 del 2666.02.2021) che consente di intervenire anche nelle zone vietate alla caccia, anche in considerazione del pericolo di diffusione sul territorio della Peste suina africana (Psa) di cui i cinghiali sono i principali vettori. Un rischio, questo della diffusione della Psa, che deve essere assolutamente contrastato, come ribadito dal Commissario straordinario per la Peste Suina Africana, dott. Vincenzo Caputo, che lo scorso novembre ha tenuto un incontro presso la prefettura di Campobasso, invitando la Regione a redigere uno specifico Piano regionale di controllo della specie».
L’impegno di Coldiretti Molise per la risoluzione dell’emergenza cinghiali è stato incessante tanto che l’organizzazione ha anche formato, nei mesi scorsi, 184 selecontrollori e coadiutori che potranno contribuire al prelievo dei cinghiali sul territorio riportandone il numero a livelli ottimali. La loro presenza, ormai fuori controllo, sul territorio (se ne stimano oltre 40mila) sta creando gravissimi problemi non solo alle aziende agricole e zootecniche, spesso costrette a chiudere per i danni ingentissimi che da questi subiscono, ma anche alla popolazione causando sempre più spesso incidenti stradali e spingendosi fin dentro i centri abitati.
«Non c’è più tempo da perdere – ha affermato il Presidente regionale di Coldiretti Molise, Claudio Papa – occorre agire rapidamente contro l’invasione di questi animali che stanno determinando la chiusura di centinaia di aziende agricole e zootecniche, già messe a durissima prova dalla grave crisi economica generata dalla pandemia prima e dai conflitti Russo-Ucraino e mediorientale poi».
«In Molise i danni causati dai cinghiali – gli ha fatto eco il Direttore regionale, Aniello Ascolese – costituisce una delle maggiori criticità per il settore primario che, va sottolineato, costituisce uno se non il primo volano dell’economia regionale. Inoltre – ha ricordato il Direttore di Coldiretti – sempre più spesso, questi animali provocano incidenti stradali, anche mortali, aggrediscono gli agricoltori nel quotidiano lavoro dei campi ed entrano indisturbati nei centri abitati, senza più temere la presenza dell’uomo, diventando quindi un pericolo reale per l’incolumità di tutta la popolazione».