«Che fine ha fatto il piano di contenimento dei cinghiali?». A chiederlo, polemicamente, dopo l’ennesimo incidente stradale causato dagli ungulati, è il Pd in Provincia.
In una nota a firma di Camillo D’Amico, capogruppo del Pd in Provincia, si legge:
«Le notizie quotidiane di danni alle colture agricole ed incidenti automobilisti causati dai cinghiali ci allarmano e restiamo perplessi sui tempi di attuazione del piano di contenimento adottato dalla provincia di Chieti da settembre del 2013. Pomposamente l’assessore alla Caccia e Pesca, Franco Moroni, ha reiteratamente annunciato l’avvio che è ancora di là da venire, stando alle notizie che abbiamo, nonostante sia stato da tempo sottoscritto la relativa convenzione con i due Ambiti Territoriali di Caccia (A.T.C.) del Vastese e Chietino – Lancianese.
Tutto questo è avvenuto dopo cinque lunghi anni di assoluta assenza ed inadempienze.
E’ deplorevole che ancora nulla di concreto si sia avviato quando i danni sono una costante quotidiana ed i cittadini si sentono disarmati e non tutelati di fronte alla pericolosa invadenza di questo ungulato che ormai spopola dappertutto.
Non siamo per l’eradicazione della specie. Vogliamo un fortissimo contenimento numerico che riduca ai minimi termini il pericolo per l’incolumità delle persone e le colture agricole; per fare questo, se necessario, si adottino anche misure straordinarie come l’apertura della caccia di selezione anche dentro le aree attualmente tutelate.
La legislatura volge al termine (25 giugno 2014), rimarranno in carica solo il Presidente e la giunta sino all’insediamento della nuova amministrazione provinciale di forma e contenuto del tutto diversa, ma noi saremo i “cani da guardia” affinché gli impegni assunti, di qualsiasi natura, vengano mantenuti ed attuati non rinunciando alla pubblica denuncia e la mobilitazione politica e popolare, se necessario, per ottenerne il rispetto».