ANSA – «I casi segnalati in Lombardia sono i primi che si sono verificati sul territorio italiano e ci fanno entrare in una fase nuova»: così Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma. «Per la prima volta – precisa – siamo passati da casi di importazione a casi di circolazione locale del virus».
Primi contagiati in Italia. «Sono sei i casi di positività al coronavirus» in Lombardia: lo ha spiegato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. «Il paziente ricoverato al Sacco sta bene» e la situazione della moglie del primo ricoverato «è positiva». «Il messaggio che diamo a chi abita in questi paesi è di rimanere a casa. – ha spiegato l’assessore Gallera – Chiediamo di rimanere al proprio domicilio e a chi è stato in contatto con questi casi di chiamare il 112. La situazione è estremamente nuova, particolare per il nostro paese, invitiamo alla calma».
«A oggi abbiamo un numero cospicuo di persone su cui stiamo intervenendo, a oggi circa 250 persone sono in isolamento e a cui faremo il tampone», ha spiegato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.
«Al momento non c’è motivo di elevare il livello di allarme in Italia al massimo. Il massimo livello è se si contano molti casi autoctoni in varie parti d’Italia, cioè servono focolai plurimi che si accendono contemporaneamente». Così il presidente della Società Malattie infettive e tropicali, Marcello Tavio, a ‘Coronaviris – Il punto’ dell’ANSA. «A quel punto non vale più il criterio epidemiologico di contatto con una persona che ha avuto o ha il virus o è stata in un paese ad alto rischio, perché chiunque potrebbe avere il virus, ma siamo ancora fuori da questo scenario».
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