La 61esima edizione della Natività agnonese, la più longeva del Molise, rischia di saltare per via delle restrizioni dovute alla pandemia da Covid. L’appuntamento che caratterizza la Vigilia di Natale e richiama migliaia di turisti, deve fare i conti con il muro innalzato dai funzionari dI Prefettura e questura di Isernia che, al momento, si dicono contrari allo svolgimento dell’evento organizzato dal Cenacolo Culturale ‘Camillo Carlomagno’.
Una rappresentazione, quella del Presepe vivente altomolisano, notoriamente alla ribalta per via dei temi di impatto sociale trattati in oltre mezzo secolo di sceneggiature. Proprio quest’anno il filo conduttore sarebbe stato il Covid con le testimonianze dirette di chi ha vissuto sulla pelle il dramma della pandemia. Dal canto loro gli organizzatori le stanno provando tutte affinché si trovi una soluzione idonea e soprattutto in sicurezza, anche se oggi, la possibilità che la 61esima edizione venga messa in scena, è ridotta al lumicino.
Identico discorso vale per la Ndocciata che ha già registrato l’annullamento di quella prevista nel giorno dell’Immacolata Concezione. Per il 24 dicembre, l’omonima associazione, che prende il nome dal rito del fuoco più imponente al mondo, sperava di poter allestire una iniziativa simbolica con l’accensione delle classiche torce in maniera statica lungo il corso principale. Ebbene anche questa ipotesi appare superata a causa del diktat arrivato dal capoluogo dove non vogliono saper ragioni in merito al reale rischio che si potrebbe creare a causa degli assembramenti. Insomma, si va verso la revoca ufficiale di entrambi gli eventi i quali rappresentavano una boccata di ossigeno per le attività commerciali.
Ci si consolerà, si fa per dire, con il presepe statico allestito per la prima volta nella villetta del polo scolastico di piazza del Popolo e curato dai soci dell’associazione ‘La Repubblica di Maiella’. Si tratta di una Natività realizzata con elementi a grandezza naturale e con materiali poveri che vuole essere di buon auspicio per il 2021. “Speriamo che l’anno che verrà – sottolineano dal rione – sia quello della rinascita in tutti i settori e in particolare per chi in questi maledetti mesi ha perso persone care”.