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  • Covid19, stop a messe e funerali. I vescovi: «Non è proibito a nessuno entrare in Chiesa a pregare»

    «La Chiesa che vive in Italia e, attraverso le Diocesi e le parrocchie si rende prossima a ogni uomo, condivide la comune preoccupazione, di fronte all’emergenza sanitaria che sta interessando il Paese. Rispetto a tale situazione, la CEI – all’interno di un rapporto di confronto e di collaborazione – in queste settimane ha fatto proprie, rilanciandole, le misure attraverso le quali il Governo è impegnato a contrastare la diffusione del “coronavirus”. Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, entrato in vigore quest’oggi, sospende a livello preventivo, fino a venerdì 3 aprile, sull’intero territorio nazionale “le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri”. L’interpretazione fornita dal Governo include rigorosamente le Sante Messe e le esequie tra le “cerimonie religiose”. Si tratta di un passaggio fortemente restrittivo, la cui accoglienza incontra sofferenze e difficoltà nei Pastori, nei sacerdoti e nei fedeli. L’accoglienza del Decreto è mediata unicamente dalla volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica».

    E’ quanto si legge in un comunicato stampa della Cei, Conferenza episcopale italiana. In seguito a questo documento, monsignor Bruno Forte, arcivescovo della diocesi di Chieti – Vasto, in qualità di presidente della Ceam, la Conferenza episcopale abruzzese e molisana, commenta:

    Presa visione del Comunicato CEI sopra riportato, non posso non sottolineare l’urgenza che tutti i fedeli continuino a rivolgersi a Dio nella preghiera con l’esempio e la guida dei loro Pastori. In proposito preciso che non è proibito a nessuno entrare in Chiesa a pregare per affidarsi al Signore, alla Vergine Santa e ai Santi. Com’è sempre avvenuto in epoche di calamità, la Chiesa, casa di Dio, resta il luogo dove cercare conforto, luce e forza dall’alto. Con la forza della preghiera San Gregorio Magno fermò la peste che devastava Roma nel 590. Durante la peste del 1576 San Carlo Borromeo organizzò preghiere pubbliche e incoraggiò quelle private per la liberazione dal terribile flagello e fu esaudito. Non si capisce perché siano vietate le liturgie nelle Zone al di fuori di quelle dichiarate rosse. I Sacerdoti naturalmente continueranno a celebrare la Santa Messa in maniera riservata. Nel caso delle esequie non possiamo privare del conforto della preghiera almeno al Cimitero e per i parenti più stretti, evitando ogni altra partecipazione. Preghiamo dunque con fede ripetendo l’invocazione già proposta e che ormai tanti hanno fatto propria: Signore Gesù, Salvatore del mondo, speranza che non ci deluderà mai, abbi pietà di noi e liberaci da ogni male! Ti preghiamo di vincere il flagello di questo virus, che si va diffondendo, di guarire gli infermi, di preservare i sani, di sostenere chi opera per la salute di tutti. Mostraci il Tuo Volto di misericordia e salvaci nel Tuo grande amore. Te lo chiediamo per intercessione di Maria, Madre tua e nostra, che con fedeltà ci accompagna. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

    + Bruno Forte

    Arcivescovo di Chieti – Vasto

    Presidente della CEAM

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