«Crisi industriale, sono a rischio centinaia di posti di lavoro; crisi idrica, è inconcepibile che nei nostri Comuni si continui a dover ricorrere alle autobotti per le esigenze della vita quotidiana; viabilità delle zone interne, tutti siamo a conoscenza dello stato delle strade; l’arretramento della Statale 16 tra Vasto e San Salvo, di cui non si conosce la sorte; il nuovo ospedale di Vasto, l’eterno incompiuto; il raccordo della fondovalle Treste, causa di isolamento di una parte del Vastese. Tutti argomenti che ho posto in evidenza nella lettera inviata al Presidente Marsilio per ricordare che nell’agenda della politica regionale il territorio del Vastese deve tornare ad avere più spazio e più considerazione per la sua posizione territoriale e per la sua posizione strategica. Territorio del Vastese che ha sempre rappresentato una risorsa per l’Abruzzo per essere stata per decenni la locomotiva di questa regione».
E’ quanto evidenzia il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, in una lettera inviata Marsilio contando sulla sensibilità e capacità d’ascolto del Presidente della Regione Abruzzo.
In particolare si chiede un coinvolgimento diretto delle comunità locali «nella programmazione di tutti i fondi partendo dal Recovery fund, dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, dai fondi europei senza dimenticare quanto è restato dalla vecchia programmazione europea che ammonterebbe a una decina di milioni di euro per migliorare le infrastrutture del nostro territorio».
Tutte risorse che potrebbero cambiare le sorti della nostra economia e il futuro delle popolazioni impedendo la desertificazione del territorio. «Per questo, a nome di questo territorio, si chiede che i sindaci vengano tenuti in debita considerazione per predisporre un piano operativo a beneficio non solo dei comuni costieri ma dell’interno: la Costa dei Trabocchi e la Via Verde non possono prescindere dal nostro territorio collinare e montuoso. Il territorio del Vastese deve tornare nell’agenda delle priorità della politica abruzzese per alzare la qualità delle vita delle persone e sia per immaginare un percorso di crescita e di sviluppo di questa parte più estrema dell’Abruzzo».