L’Asrem taglia un altro servizio di pubblica utilità, quello che fino ad oggi prevede che personale dell’azienda sanitaria accompagni presso il centro Dialisi del “Caracciolo” i pazienti ospiti delle case di riposo. Manca ancora l’ufficialità, perché la lettera non è ancora stata notificata ai diretti interessati, cioè ai gestori delle case di riposo, ma pare che l’azienda sanitaria del Molise abbia anticipato che dal prossimo primo febbraio non metterà più a disposizione il proprio personale per effettuare quel servizio a beneficio dei dializzati.
E’ quello che riferiscono i gestori delle case di riposo appunto, lasciati soli a sbrigare una questione delicata perché coinvolge persone fragili, che vivono in ambienti protetti in ragione dell’emergenza sanitaria ancora in corso, e che devono recarsi, a giorni alterni, presso un altrettanto delicato reparto dell’ospedale “Caracciolo”. Le case di riposo di Agnone, ma anche quelle degli altri centri che fanno riferimento all’ospedale dell’Alto Molise, non hanno materialmente il personale per poter sopperire alla cessazione del servizio assicurato fino ad oggi dall’Asrem.
Dovrebbero impiegare in quel servizio il personale già a disposizione, ma questo significherebbe evidentemente averne meno per sbrigare i servizi di assistenza quotidiana agli ospiti internamente alle strutture. Senza contare che dal punto di vista del contenimento del contagio non è affatto logico né auspicabile che lo stesso personale entra ed esca da un reparto delicato come quello Dialisi di un ospedale e poi torni a svolgere le consuete mansioni all’interno di una zona protetta come quella di una casa di riposo per anziani, a stretto contatto con persone fragili. Una problematica, che viene fuori solo adesso e della quale la classe politica locale non si è ancora interessata, di stringente attualità, perché il primo febbraio è ormai alle porte.