«Prima il pronto soccorso del “Caracciolo”, poi il 118 senza medico. Ancor prima malumori tra i dottori. L’ospedale di Agnone è tornato ad essere la Cenerentola del Molise. A noi resta l’amarezza di vedere anni di lavoro cancellati in pochi giorni. E tutto per colpa di chi non vuole scommettere sul “Caracciolo”».
Sono le dichiarazioni del consigliere regionale del Molise, Andrea Di Lucente. Parole che starebbero bene in bocca ad un esponente dell’opposizione, un po’ meno sulle labbra di chi ha amministrato da componente organico della maggioranza la Regione Molise negli ultimi anni.
«Nel corso del tempo abbiamo cercato di salvare ciò che poteva essere salvato all’ospedale di Agnone, – continua l’esponente della maggioranza Toma – di mettere una toppa allo sfascio operato dal governo Frattura. Ho detto “abbiamo” perché è stato fatto insieme: con il sindaco Saia abbiamo fatto squadra. Gli operatori sanitari hanno dato il loro contributo, sorretti dalla tenacia del dottor Paoletti. Con il sindacalista Bruno Delli Quadri abbiamo dialogato tanto su come ripensare l’ospedale di Agnone. Tutti, all’unisono, ci siamo impegnati in questi anni. Nel giro di nemmeno un mese, con il cambio di direzione generale all’Asrem, è stato operato un colpo di spugna. E’ arrivata una persona che non ha a cuore il Molise. Per il direttore Gollo l’ospedale di Agnone non esiste nemmeno. E si vede. Ora è diventato un peso morto. E’ una situazione che non possiamo più tollerare».