“Il nome del prossimo candidato alla presidenza regionale passerà per il coordinamento come pure i candidati consiglieri”. Filoteo Di Sandro è lapidario. Ad Agnone, davanti i vertici di Fratelli d’Italia, il coordinatore ha ribadito la strategia del partito di Giorgia Meloni in vista delle regionali del 2023. “Tra dieci giorni convocherò il coordinamento regionale, unico organo che per statuto e regolamento è titolato a dettare la linea”. Come dire: salti in avanti non sono concessi. Il riferimento, manco troppo velato, va a alla polemica sui media instaurata tra Michele Iorio e il coordinatore provinciale di Campobasso, Costanzo Della Porta. “Non capisco perché Della Porta invece di parlare sui giornali non mi abbia chiamato e allo stesso tempo non lo ha fatto con Iorio che insieme ad Aida Romagnuolo rappresenta Fdi in consiglio regionale” ha aggiunto Di Sandro. “Queste situazioni non sono più accettabili e vanno evitate perché possono solo danneggiarci”.
Un fiume in piena Di Sandro che ha lanciato strali contro Toma “la nostra azione nei suoi confronti resta critica, mi auguro non sarà riproposto altrimenti valuteremo l’eventuale alleanza con il centrodestra” e Quintino Pallante “in quattro anno non ha mai partecipato alle nostre riunioni”. Anche ad Agnone l’assessore della giunta Toma non si è presentato. “E’ una sua scelta, spero ci ripensi – ha aggiunto Di Sandro – oggi (ieri per chi legge, ndr) in questa sala è presente il 95% di Fratelli d’Italia. Noi andiamo avanti per la nostra strada che poi è quella del nazionale”. Ed ancora. alla domanda sulla nuova legge elettorale regionale, Di Sandro si è detto pienamente d’accordo. “E’ ora di finirla con i partitini che con l’1-2% di consensi tengono in ostaggio un’intera assise su scelte fondamentali per il futuro del Molise”. “Se a 74 anni, dopo essere stato più volte presidente della Regione nonché parlamentare, non posso aspirare a ripropormi alla guida di questa terra, se questo non sarà possibile, allora farò il nonno dei miei 7 nipotini”, ha rilanciato Michele Iorio.
Per Aida Romagnuolo l’attuale maggioranza Toma sta facendo “più danni che altro. Nelle ultime settimane abbiamo scoperto gli altarini del trasporto pubblico locale, nodi che stanno tornando al pettine”. Sulla stessa lunghezza d’onda Massimiliano Scarabeo che ha parlato di “classe dirigente mediocre che non sa distinguere un ordine del giorno, da una mozione o proposta legislativa” e di un assessore regionale al Turismo capace di scegliere “collaboratori inadeguati”.
Non da ultimo l’intervento dell’ex sindaco di Agnone, Lorenzo Marcovecchio che ha spostato l’attenzione sui problemi dell’area, in particolare su sanità e viabilità. “Inconcepibile registrare come dializzati di altre regioni nei periodi estivi non possono ricevere le cure salvavita al Caracciolo” l’esempio citato. Ed ancora su viabilità, Marcovecchio ha lanciato una provocazione: “Riprogrammare i 40 milioni di euro destinati alla Fresilia per riaprire il viadotto Sente”.