Rubinetti a secco per giorni, proprio nella fase centrale dell’esodo estivo e della maggiore presenza turistica in paese; disagi infiniti per residenti e villeggianti con l’amministrazione comunale che ha tentato il possibile per costringere la Sasi, il sedicente gestore del servizio idrico integrato, a mettere in atto contromisure adeguate per sopperire alla emergenza idrica. Prima una perdurante interruzione della fornitura di acqua nelle abitazioni, poi l’attivazione di una sorgente di emergenza che di fatto non ha sortito nessun effetto, infine, dopo una miriade di telefonate del sindaco Felice Magnacca e dei suoi assessori tra Prefettura, Regione e Protezione civile regionale, l’arrivo in paese delle autobotti che hanno distribuito acqua potabile. Una situazione inaccettabile e intollerabile che il sindaco e il suo staff di collaboratori vogliono approfondire e risolvere definitivamente appena archiviata la fase emergenziale.
Il tema è quello della manutenzione degli impianti e della sostituzione dei tratti ammalorati. Si chiama manutenzione, appunto, ma anche progettazione ed è semplicemente quello che si chiede ad una società per azioni, un carrozzone mangiasoldi, che per statuto deve occuparsi della gestione della risorsa idrica. Perché è troppo facile scaricare le colpe sul Padreterno che non fa nevicare e non fa piovere.
Se è vero che la portata delle sorgenti si è ridotta rispetto agli anni scorsi, per cause naturali legate al clima, è altrettanto vero, accertato e certificato che il problema reale è rappresentato dalla dispersione di acqua da reti colabrodo. Le analisi e i dati lo hanno dimostrato in maniera introvertibile: su dieci litri di acqua che sgorgano dalle sorgenti del Chietino quasi sette litri si perdono da una rete colabrodo. Poi è ovvio che i restanti tre litri non siano sufficienti a dissetare tutti gli utenti. Questo e solo questo è il problema, non la siccità e la mancanza di precipitazioni come vaneggiato dalla Sasi solo per trovare un alibi alla ormai conclamata inefficienza. Ed è su questo tasto, quello della manutenzione degli impianti, che l’amministrazione comunale di Castiglione Messer Marino minaccia di ingaggiare battaglia con la Sasi in tutte le sedi necessarie, da quelle politiche in Regione e in Provincia, ma ovunque serva per difendere il diritto dei cittadini di avere acqua corrente in casa.
Francesco Bottone