Il Comune di Castel del Giudice e l’azienda D’Andrea SPA di Lainate vincono il ‘Premio Italiadecide‘, dedicato alle eccellenze nazionali a sfondo pubblico che si sono distinte per le buone pratiche di comunità e per aver messo in atto modelli ed esperienze di partecipazione condivisa tra cittadini, amministrazioni e imprese.
Il riconoscimento è stato assegnato il 20 febbraio scorso nella nuova aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati. Presenti le più importanti cariche dello Stato tra cui il presidente della Camera Lorenzo Fontana. Hanno ritirato il riconoscimento il sindaco di Castel del Giudice Lino Gentile e l’imprenditore capracottese Ermanno D’Andrea, promotori di diverse iniziative per il rilancio del paese. In tutto tre i Comuni scelti in Italia: Bologna con il “Progetto Dumbo” (Distretto Urbano Multifunzionale di Bologna) basato sul recupero di un ex scalo-merci delle Ferrovie dello Stato trasformato in centro inclusivo per attività culturali ed economiche; Villa La Gloriette di Napoli con un progetto di recupero e riutilizzo sociale di una villa sequestrata dall’Antimafia al boss della camorra Michele Zaza e affidato alla Fondazione con il Sud; Castel del Giudice, selezionata come articolata realtà in cui “la marginalità diventa innovazione”.
Nel piccolo comune altomolisano, grazie ad un progetto di sviluppo che vede da circa 20 anni la collaborazione tra pubblico e privato e ad una esemplare collaborazione tra il Comune e imprenditori come Ermanno D’Andrea, sono stati realizzati: una Residenza Sanitaria Assistenziale, riutilizzando un edificio scolastico abbandonato, un meleto biologico, recuperando 50 ettari di terreni pubblici e privati in disuso, l’albergo diffuso Borgotufi, trasformando 50 stalle e fienili nelle case che ospitano camere e suite, all’insegna del turismo sostenibile nel territorio.
Alla cerimonia tra gli altri ha partecipato anche il manager Vito Alfonso Gamberale che ha inteso complimentarsi personalmente con Gentile e D’Andrea per il lavoro portato avanti fino ad oggi.
«A Castel del Giudice la marginalità diventa innovazione per lo sviluppo sostenibile delle aree interne dell’Appennino – sottolinea il sindaco Lino Gentile, rappresentante Anci per le aree interne -. Grazie a una sinergia di forze e di idee – pubbliche, private, economiche, sociali, politiche – è stata realizzata in modo partecipato una strategia in grado di invertire la rotta dello spopolamento. La sfida è quella di attrarre nuovi abitanti, creare posti di lavoro attraverso “economia di comunità”, dando vita a modelli di sviluppo alternativi, più equi, più sostenibili, più democratici. In tale ottica, la cooperazione tra pubblico e privato è una strada necessaria per affrontare e risolvere i problemi delle aree interne, il sostegno pubblico da solo non basta se non incrocia la capacità e la vitalità degli imprenditori in un percorso comune volto ad innescare un meccanismo virtuoso in termini di crescita e sviluppo del territorio».