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  • Editoria in crisi: l’Eco cartaceo rischia di scomparire, appello a lettori e istituzioni

    La crisi dell’editoria, che colpisce in particolare i quotidiani e i mensili della regione, si fa sentire in tutta la sua gravità. Rischia di chiudere il periodico cartaceo più longevo del Molise: L’Eco de l’Alto Molise – Vastese, fondato nel 1981 dal Cenacolo Culturale Camillo Carlomagno come pubblicazione indipendente d’informazione e per l’emigrazione. Nato dalla volontà del compianto medico Sergio Labanca, insieme al già direttore della biblioteca comunale Antonio Arduino, all’ex preside Mario Carrese, al professor Giuseppe De Martino, ad Andrea De Rosa, Agostino Iannelli e Giorgio Marcovecchio, il mensile ha svolto per anni un ruolo cruciale nel raccontare fatti e approfondimenti legati all’area tra l’alto Molise e l’Abruzzo. Ancora oggi, viene inviato agli abbonati in cinque continenti, molti dei quali emigrati in Argentina, Australia, Canada, Stati Uniti, Germania, Francia e Sudafrica. Nel corso degli anni, L’Eco è stato anche una vera palestra formativa per tanti giovani della zona, tra cui politici, sindacalisti e amministratori. Grazie alle sue pagine, molti hanno avuto la possibilità di muovere i primi passi nel confronto pubblico e nella riflessione sui temi del territorio. Tuttavia, l’aumento dei costi di stampa e spedizione, unito alla mancanza di fondi pubblici e alla scarsità di introiti pubblicitari, mette a rischio la sopravvivenza della testata. A tal proposito, il direttore responsabile Vittorio Labanca lancia un accorato appello ai lettori e alle istituzioni locali.

    «Sarò molto diretto e schietto», scrive Labanca nel suo ultimo editoriale. «Da tempo, L’Eco de l’Alto Molise – Vastese ha acceso la spia rossa delle riserve economiche. Non abbiamo più fondi sufficienti per continuare a stampare il periodico, che rappresenta il più longevo dell’editoria molisana. I costi di carta, spedizione e stampa sono aumentati, e bisogna considerare che tutti i giornalisti che collaborano con L’Eco lo fanno a titolo gratuito, pur essendo iscritti agli albi dei professionisti e dei pubblicisti, quindi meritevoli di una retribuzione. Per noi, si tratta di una missione: L’Eco è un’istituzione da oltre quarant’anni. Purtroppo, molti lettori che ricevono puntualmente la nostra pubblicazione dimenticano di rinnovare l’abbonamento. Anche con il rispetto totale dei versamenti annuali, però, non riusciremmo a coprire le spese. Gli sponsor e la pubblicità sono pochi, soprattutto perché in questo territorio manca la cultura di promuovere i propri prodotti. Abbiamo inviato lettere a numerosi imprenditori per chiedere sostegno economico, ma molti non ci hanno nemmeno risposto. Il Comune, la Provincia e la Regione, inoltre, non hanno mai versato un contributo economico. Eppure, non mancano di ‘lamentarsi’ quando vengono criticati in modo costruttivo. Questo dimostra che L’Eco viene letto e ha un peso nel panorama editoriale altomolisano. Come molti di voi hanno notato, non siamo più in grado di stampare i dodici numeri annuali a cui i lettori erano abituati. Ora è il momento di capire chi ama davvero questo giornale, che resta l’unico in Molise a garantire una pubblicazione ininterrotta dal 1981, con libertà ideologica e vocazione al confronto. Abbiamo bisogno del sostegno di tutti. Ognuno può contribuire al mantenimento della testata, magari versando qualche euro in più al rinnovo dell’abbonamento o facendo una donazione extra sul nostro Iban. Speriamo e crediamo che questo appello possa ricevere un riscontro positivo. Da parte nostra, continueremo a fare il possibile, con l’impegno e la professionalità che ci hanno sempre contraddistinti», conclude Labanca nell’ultimo numero inviato agli abbonati.

    I direttori succedutisi alla guida del giornale – Dal 1981 fino al 1990 a guidare il mensile il maestro Costantino Mastronardi, già corrispondente de Il Tempo. Nel ’91 la direzione affidata all’attuale presidente di Assostampa Molise, Giuseppe Di Pietro, inviato de l’Agi. Dal 1992 e fino ad oggi il direttore responsabile è Vittorio Labanca. Tra i vari collaboratori si ricordano: Cristina Melloni, Domenico Di Nucci, Michelino Carosella, Arno D’Agnillo, Elio Lastoria, Mimmo Lanciano e Giorgio Marcovecchio, quest’ultimo nel ruolo di capo redattore e direttore editoriale dal 1981 al 2014.
     
     

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