«Plebiscito bulgaro per il collega Vincenzo Cimino. La sua lista ha eletto al primo turno Cosimo Santimone, Pasquale Bartolomeo, Antonio Chiatto, Marcella Darling Tamburello e Luigi Albiniano, ottenendo la maggioranza del Consiglio. Per rendere l’idea, Vincenzo Cimino ha raccolto 422 preferenze su 462 votanti (credo sia più del 91%)».
Sono le parole di Luca Colella, direttore responsabile di Primo Piano Molise, che ben fotografano quanto accaduto oggi nei seggi elettorali istituiti dall’Ordine dei Giornalisti del Molise per il rinnovo del Consiglio.
«Il fatto anomalo di questa elezione – spiega in un post su Facebook il direttore dell’unico quotidiano cartaceo del Molise – è che ho ricevuto telefonate perfino da Palazzo Chigi, è un’iperbole, per farmi votare per l’altra lista e per indurmi a convincere i colleghi del gruppo editoriale a cui appartengo a fare altrettanto. “Ho ricevuto telefonate” è un eufemismo, perché in realtà hanno esercitato pressioni da spaccare il cervello pure a un elefante».
Ingerenze pesanti della politica, dunque, nelle elezioni di un ordine professionale autonomo e indipendente, questo denuncia tra le righe il direttore Colella. «Lo squallore non sta nel fatto che chiedevano il voto per l’altra lista, rappresentata in larga misura da colleghi stimabili e degni di rappresentare la categoria, – aggiunge il giornalista – ma lo chiedevano per uno, talvolta due personaggetti, non ce la faccio a definirli colleghi, che non solo negli anni hanno fatto danni e buffi in ogni direzione, ma hanno sempre vissuto e vivono di espedienti, continuando a leccare il culo ai potenti di turno.
E mo attaccatevi al tram, voi, i vostri politicucci e i loro metodi infami, di cui prima il Molise si libererà e prima tutti, ma proprio tutti, torneremo a respirare aria nuova e pulita».