«Agnone non è la candidata alla carica di Capitale della Cultura, Agnone è la Capitale della Cultura». Perentorio, come d’abitudine, Emilio Izzo, già candidato governatore del Molise per la lista “Io non voto (i soliti noti)“, da sempre impegnato in battaglie sociali e di civiltà e operatore culturale. L’ex candidato presidente entra nel dibattito politico che sta alimentando, in queste settimane, la corsa di Agnone verso la conquista del titolo di “Capitale della cultura 2026”.
Una competizione non certo facile, visto il rango e la qualità degli sfidanti, ma Izzo è fiducioso che le cose, per Agnone e per il Molise intero, possano andare per il verso giusto, «e personalmente – assicura – mi muoverò nel mio piccolo affinché questo prestigioso è meritato riconoscimento arrivi». «Parimenti – riprende Emilio Izzo – mi auguro che vi sia rispetto per la città più antica d’Italia, Isernia, culla della preistoria più remota. Ma se si lavora in sintonia, coinvolgendo e dando a tutti dignità, dalla sperata unione ed unità di tutti i comuni, la città Molise sarà quanto prima una realtà».
Un’ottica di insieme, dunque, quella ipotizzata da Izzo, un’idea che combacia, guarda caso, con le posizioni del sindaco Daniele Saia, che infatti ha parlato di una straordinaria opportunità non solo per Agnone, ma per l’intero territorio molisano. «E così, finalmente, – chiude Izzo, lanciando quasi un progetto politico che passa per la cultura – potremo spendere e valorizzare la più incredibile città italiana, quella che viene alla luce dalla fusione di un intero territorio, dal mare ai monti passando per colline, pianori e pianure. Le più belle di tutti».