«Ci hanno accusato di essere l’amministrazione amica dell’eolico, invece grazie ad un nostro ricorso, presentato nel 2014, la ditta che gestisce la wind farm di Castiglione Messer Marino è stata costretta, con relativa sentenza, a versare nelle casse comunali qualcosa come due milioni e trecentomila euro circa, al netto delle spese legali. Un “tesoretto” che arriva come un regalo di Natale posticipato per l’attuale amministrazione Magnacca a fine mandato e che potrà essere spesa, per il bene della collettività, dal prossimo sindaco e dalla sua giunta».
Sono le parole del consigliere comunale di minoranza ed ex sindaco Emilio Di Lizia, a commento della recente sentenza della Cassazione con la quale viene stabilito che la ditta che gestisce la centrale eolica sul territorio comunale è tenuta al pagamento della tassa Ici.
Da anni, dal 2010, c’è un contenzioso legale aperto tra Comune e i signori del vento. Dopo una prima decisione favorevole al Comune di Castiglione, la commissione tributaria di secondo grado di Pescara modificò parzialmente quel pronunciamento, ribadendo che comunque l’Ici andava pagata, ma senza sanzioni applicate alla ditta. Contro quel pronunciamento l’amministrazione Di Lizia, nel 2014, diede mandato all’avvocato Tonino Menna di ricorrere fino alla Cassazione. Nei mesi scorsi la Suprema Corte ha detto l’ultima parola, dando ragione nella sostanza e nei fatti al Comune. I signori del vento devono pagare, perché fanno affari con le montagne di Castiglione. E infatti nei giorni scorsi il Consiglio comunale di Castiglione è stato chiamato ad apportare una variazione in bilancio per quelle somme introitate.
«Una somma inaspettata, – chiude l’ex sindaco Di Lizia – che potrà essere impiegata per la sistemazione dell’edificio scolastico magari o per qualsiasi altra necessità. A pochi mesi dal voto amministrativo è giusto che i castiglionesi sappiano come sono andate le cose e grazie a chi quei soldi sono entrati nelle casse comunali».