«Il fatto che circa due milioni di euro siano entrati nelle casse comunali è senza alcun dubbio una buona notizia per tutta la comunità di Castiglione Messer Marino, ma per la cronaca e per correttezza va ricordato chi iniziò la fase di recupero di quei crediti, cioè la giunta comunale guidata dal sindaco Massimo Mastrangelo».
Felice Magnacca, sindaco di Castiglione Messer Marino, commenta così la sentenza della Cassazione che ha obbligato la ditta che gestisce l’impianto eolico in zona a pagare non solo l’Ici dovuta al Comune, ma anche le relative sanzioni. Ne ha dato notizia, nella serata di ieri su queste colonne, il consigliere comunale di minoranza ed ex sindaco Emilio Di Lizia, dopo che il Consiglio comunale, nei giorni scorsi, ha dovuto effettuare una variazione in bilancio proprio in ragione della somma introitata e pagata dai “signori del vento“.
«Per l’esattezza – continua Felice Magnacca – si tratta di 2.160.556, somma alla quale devono essere sottratte le spese legali sostenute per i vari gradi di giudizio. Chi oggi si intesta i meriti del recupero di quei crediti dimentica di dire che fu l’amministrazione Mastrangelo, nel 2009-2010 ad aprire un contenzioso legale finalizzato ad introitare l’Ici dovuta per l’uso del terreno comunale sul quale è stata realizzata la wind farm. Lo stesso sindaco Di Lizia, nel corso del suo mandato, ha intascato parte di quelle somme recuperate, circa un milione e seicentomila euro, proprio grazie a Mastrangelo. Poi il sindaco Di Lizia decise di andare avanti fino alla Cassazione, appunto, per il recupero anche delle sanzioni.
Va però ricordato, ad onor del vero, che proprio l’amministrazione di centrosinistra guidata da Di Lizia ha aperto un contenzioso, ancora pendente, con la società che si occupava in precedenza del recupero di questi crediti. Parliamo di cifre intorno ai settecentomila euro, senza contare le spese legali già saldate dal Comune ai vari professionisti. Ecco che i famosi 2,3milioni di euro di cui parla Di Lizia si riducono di almeno 7-8mila euro, ma al netto di questo la realtà storica dei fatti, documentabile agli atti del Comune, è che fu il sindaco Mastrangelo ad avviare l’operazione di recupero dei crediti; Di Lizia si è trovato la pratica in mano e ha semplicemente fatto quello che ogni maggioranza avrebbe fatto, cioè continuare l’azione in linea di continuità amministrativa».