La ex scuola di Fontesambuco, per anni dimenticata dalle amministrazioni comunali di ogni colore, è interessata finalmente da interventi di riqualificazione, ma per molti agnonesi anche questi lavori pubblici diventano motivo di polemiche e critiche all’indirizzo del Comune. L’annuncio dell’avvio della messa in sicurezza, nei giorni scorsi, era stato dato dal consigliere comunale Mario Petrecca, che aveva presenziato alla rimozione dei pannelli in amianto; una bonifica necessaria, prima di procedere con gli ulteriori lavori di riqualificazione dell’edificio un tempo adibito a scuola periferica.
Poi lo stesso sindaco Saia aveva comunicato, con una certa soddisfazione, l’inizio degli interventi: «Grazie al finanziamento statale ottenuto, siamo in grado di portare avanti questo importante progetto che mira a ridare vita a una struttura storica della nostra comunità». Perché la ex scuola di Fontesambuco è davvero parte della storia di vita per molte generazioni di agnonesi.
«Quanti bei ricordi in questa scuola. – commenta una agnonese sulla pagina social del sindaco Saia – Ci andavamo a piedi per frequentare e c’erano tanti bambini, con gli stivaloni pieni di fango. Bei ricordi. Ricordo che veniva anche don Alessandro a fare catechismo per preparare i bambini alla comunione e anche i seggi elettorali ci venivano allestiti. Ora in questo luogo ci sono rimaste quattro famiglie o poco più. Solo anziani, sono tutti scappati altrove».
Ricordi e testimonianze di come quell’edificio sia davvero importante per la comunità agnonese. Ora però, una volta terminati i lavori, non servirà più come scuola, perché le aule scolastiche sono state accentrate tutte nel centro cittadino. Subirà una trasformazione e sarà utile per altri scopi e altre attività, come spiega lo stesso sindaco Saia.
«Molti si chiedono perché investire nella riqualificazione di una struttura dismessa che si trova in una posizione decentrata. – spiega il primo cittadino, rispondendo alle polemiche e alle critiche piovute sull’amministrazione comunale – L’intento è di valorizzare l’immobile in disuso, come già fatto in passato con le ex scuole di Montagna e Secolare che oggi, gestite da cooperative, creano posti di lavoro e un ambiente dinamico e vivo. I lavori di riqualificazione dell’edificio di Fontesambuco seguiranno la stessa direzione, con l’obiettivo di creare nuove finestre di opportunità occupazionali e rivitalizzare il territorio».
Recuperare un rudere, insomma, per renderlo agibile e operativo, in modo che possa ospitare strutture di accoglienza per migranti. Questa l’idea dell’amministrazione comunale di Agnone. Un’ipotesi che non piace a tutti: «Nuovo “residence” per immigrati. – commenta sarcastico qualcuno, sempre sulla pagina del sindaco – Saranno felici in campagna. Mi raccomando la navetta per portarli in paese» aggiunge il commentatore.
Critiche e commenti che lasciano indifferenti l’amministrazione comunale. I lavori vanno avanti e restituiranno alla città di Agnone un edificio che ha fatto parte della storia della comunità locale. Una volta messo a nuovo ospiterà attività e strutture, anche di accoglienza migranti, perché appunto, come sottolinea Saia, è così che si creano posti di lavoro e si contribuisce a mettere in moto l’economia di zona. Il resto sono chiacchiere e polemiche sterili di chi si nasconde dietro una tastiera senza nemmeno metterci la faccia.