Il passaggio del Giro d’Italia rallenta la distribuzione dei vaccini contro il Covid nell’Alto Vastese. Giornata di richiami per gli ultraottantenni di Schiavi di Abruzzo, questa mattina, che hanno ricevuto la seconda dose di vaccino presso il distretto sanitario di Castiglione Messer Marino. Tutto è filato liscio, sia pure molto lentamente, a differenza della prima caotica giornata di vaccinazioni. A patire invece i ritardi nella consegna delle dosi di vaccino Pfizer i medici di medicina generale che hanno dato la disponibilità a vaccinare a domicilio i proprio pazienti.
«Hanno “scongelato” i vaccini questa mattina alle 8 a Vasto; siamo a pochi minuti da mezzogiorno e le dosi non sono ancora arrivate qui a Castiglione. – si sfoga con i cronisti dell’Eco la dottoressa Mariella Sigismondi, medico di medicina generale a Schiavi e a Castelguidone – Secondo la Asl io dovrei vaccinare a domicilio ben dodici persone che vivono dislocati nelle nove frazioni di Schiavi, distanti anche a decine di chilometri l’una dall’altra, entro le ore 15, orario entro il quale il medicinale va assolutamente somministrato. Mi hanno anche raccomandato di non far andare sprecata alcuna dose di vaccino. A causa di questo ritardo nella consegna non ho il tempo materiale di fare le vaccinazioni a domicilio, anche perché dopo aver fatto l’inoculazione devo tenere i pazienti in osservazione per almeno quindici minuti.
Mi hanno detto al telefono che il ritardo è imputabile al passaggio del Giro d’Italia, perché ci sono molte strade chiuse e relative deviazioni. – commenta, incredula, la dottoressa Sigismondi – Io non ho l’elicottero per andare da frazione Valli a contrada San Martino, sul versante opposto della montagna, in pochi minuti. Vorrà dire che mi fermerò al bar e vaccinerò il primo che incontro, pur di non sprecare le dosi. Il passaggio del Giro d’Italia era previsto e quindi ci si sarebbe potuti organizzare per far funzionare tutto e fare arrivare le dosi di vaccino in tempo sul territorio».
Alle 11,55 si materializza l’auto medica che consegna finalmente i vaccini. Il medico Sigismondi entra nel distretto per sbrigare le questioni burocratiche e prendere in carico le “sue” dodici dosi. Si perde altro tempo, carte su carte da riempire. Conti alla mano non ce la farà a somministrare le dodici dosi ai suoi pazienti. Alle 12,10 circa la dottoressa esce dal distretto più nera di quanto non lo fosse all’ingresso: «Incredibile: mi hanno portato solo sei dosi, adesso chi lo spiega alle famiglie dei pazienti alle quali avevo assicurato che oggi avrei vaccinato i loro parenti?». E via, a bordo della sua inconfondibile Panda gialla, per raggiungere i suoi sei fortunati pazienti in attesa di un vaccino salvavita che però ha rischiato di non arrivare perché nel Vastese è passato il Giro d’Italia. Perché le biciclette valgono più della vita delle persone, almeno così pare osservando, da cronisti, quello che accade. Cose da pazzi? No, semplicemente cose all’italiana…
Francesco Bottone
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