Il Times di Londra dedica un articolo a una ricerca Neuromed relativa al rapporto tra consumo moderato di birra e effetti sulla salute.
Il Times di Londra, da sempre considerato uno dei più autorevoli giornali al mondo, oggi dedica un articolo a una ricerca condotta dall’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS).
Lo studio di cui si è occupato il quotidiano londinese riguarda il rapporto tra consumo moderato di birra e salute. Pubblicato in questi giorni sulla rivista scientifica Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases, il lavoro è nella forma di “Consensus document”. Analizzando criticamente le ricerche condotte a livello internazionale, il Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione del Neuromed, in collaborazione con un piccolo gruppo altamente qualificato di esperti italiani e stranieri, ha elaborato le conoscenze attuali sull’argomento, portando la birra molto vicina al vino per i suoi effetti benefici, naturalmente sempre considerando un consumo moderato, regolare e senza alcun eccesso.
L’articolo del Times si inserisce nel dibattito inglese sulla birra e sugli alcolici in generale. Il Regno Unito, infatti, è uno dei Paesi al mondo più cauti per quanto riguarda il consumo di alcol, e per questo motivo l’attenzione verso questo argomento è molto alta sia tra i media che tra la popolazione.
“E’ certamente una grande soddisfazione – commenta Giovanni de Gaetano, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed e coordinatore del Consensus Document – vedere come le nostre ricerche escano dal solo ambito delle riviste scientifiche per entrare in un giornale di così grande tradizione, raggiungendo la popolazione e contribuendo alla corretta informazione scientifica. E’, inoltre, un’ulteriore dimostrazione di come il Neuromed contribuisca ogni giorno al prestigio e alla conoscenza internazionale del Molise”.
“L’I.R.C.C.S. Neuromed – dice il professor Luigi Frati, Direttore scientifico dell’I.R.C.C.S. di Pozzilli – è da tempo impegnato nelle ricerche su nuove strade di prevenzione e terapia delle malattie croniche, sia neurologiche che cardiovascolari. L’interesse internazionale che ci viene dimostrato da questo articolo conferma il valore degli studi che si conducono qui al Neuromed e la qualità degli sforzi dei nostri ricercatori.”