• Editoriale
  • La sguattera del Guatemala favorisce il quorum, ma bisogna votare al mattino

    La sguattera del Guatemala favorisce il quorum, ma bisogna votare al mattino.

    Raggiungere il quorum sembrava impossibile fino alla bufera nata dal caso Tempa Rossa e alle dimissioni del ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi.

    La sensazione che il referendum 17 aprile 2016 ora possa farcela è confermata dai sondaggi, diffusi da affaritaliani.it, realizzati da Piepoli.iovotosì

    Referendum 17 aprile 2016: 52% affluenza dichiarata, c’è il margine per centrare il quorum. Ma non è scontato.

    Comunque, spiega Piepoli, “molto dipenderà dalla partecipazione a metà giornata, perché la gente in quel momento capirà se può essere superato il quorum, e quindi vale la pena andare a votare nel pomeriggio e la sera, oppure no. Se l’affluenza è al 30% a metà giornata si chiude al 60% ed è un successo, ma se è al 15% si finisce al 20% circa e il quorum resta lontano”.

    non elettoDi qui l’importanza di votare al mattino, in modo che i primi dati sull’affluenza incoraggino gli indecisi. Una sorta di effetto psicologico, un effetto domino. Se il quorum è vicino anche gli indecisi andranno a votare.
    Buoni motivi ce ne sono tanti per andare a votare e votare sì. Ma ne bastano tre: un brontosauro comunista, stipendiato a vita dagli italiani, ha invitato a non andare a votare come anche il sedicente premier, l’omino delle banche e dei poteri forti (petrolieri compresi, ndr) che nessuno ha eletto e anche il governatore di una regione, il Molise, che quel referendum lo ha proposto.

    Il ragionamento è semplice: se Napolitano, Renzi e Frattura ti chiedono di non votare o di votare NO, per stare tranquilli e in autotutela per evitare fregature basta fare l’esatto contrario e votare SI.

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

    tel: 3282757011

    PS: questa testata giornalistica NON percepisce un solo centesimo di denaro pubblico, ergo può e deve dire come la pensa, può e deve prendere posizione senza alcuno obbligo di imparzialità. Siamo giornalisti, mica notai. E tra l’altro questa è la mia posizione personale, non del giornale. 

     

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