«”Chi sa fa, chi non sa insegna”. Potrebbe essere questo il motto da affibbiare, questa volta, all’assessore alla legalità Gennarelli la quale, con toni trionfalistici, annuncia che si è battuta perché anche nel Comune di Agnone finalmente venisse pubblicato un avviso per la costituzione dell’elenco degli operatori economici per affidamento dei lavori. L’annuncio sulla battaglia per l’ottenimento di un qualcosa che già esiste ancora non ha portato alcunché. Ad oggi, infatti, oltre ai post sui social, non esistono altri avvisi sull’albo pretorio. Albo pretorio che dovrebbe essere l’unica “bacheca” pubblica al quale l’amministratore dovrebbe fare riferimento».
Germano Masciotra, ex amministratore nella giunta Marcovecchio, non ne lascia passare una alla nuova amministrazione. Spina nel fianco del centrosinistra, l’uomo di destra prende di mira, questa volta, l’assessore alla Legalità Gennarelli, colpevole, a suo dire, di aver annunciato, con toni trionfalistici, una procedura sugli appalti pubblici che ad Agnone già c’è da anni, perché introdotta appunto dalla precedente maggioranza.
«Dopo aver ascoltato il discorso del 4 novembre del sindaco Saia, con il quale richiama all’unità la cittadinanza per combattere insieme questa pandemia con lo stesso spirito di unità e pace del primo dopoguerra, in un sol colpo demolendo se stesso e la sua improvvida decisione di far cadere una amministrazione comunale in pieno lockdown, ma dando dimostrazione, forse in maniera ancora più grave, di conoscere poco la storia del primo dopo guerra, del biennio rosso, della marcia su Roma del ventennio fascista, tutt’altro che pacifica, pensavamo di averle ascoltate tutte. – argomenta, ironico e tagliente, l’ex consigliere di maggioranza Masciotra – A stupirci, però, è arrivata l’assessore Gennarelli che conferma non solo di non frequentare il Comune, gli atti di giunta parlano chiaro, e anche di non aver compreso bene il settore nel quale è stata catapultata, le procedure in essere e quelle da attuare. Diversamente avrebbe felicemente “scoperto” l’esistenza della delibera 111 del 2017 con la quale viene data attuazione al decreto dalla stessa richiamato. – puntualizza Masciotra, puntiglioso come sempre – Avrebbe “scoperto”, l’assessora, che l’acqua calda già esisteva e non poteva essere diversamente anche perché la segretaria comunale, da loro confermata, responsabile dell’anticorruzione, quotidianamente ed in maniera impeccabile, vigila su atti e procedure amministrative dell’ente Comune. Ma queste sono cose che evidentemente sfuggono o vengono in secondo piano rispetto alla smania delle pubblicazioni sui social che i neo influencer stanno dimostrando da due mesi a questa parte. – tuona caustico l’esponente della destra agnonese – Ci permettiamo di suggerire, allora, al fine di evitare ulteriori uscite a vuoto all’assessore Gennarelli di chiedere, la prossima volta che si recherà nel Comune che amministra “a sua insaputa”, anche la copia della delibera n. 112 sempre del 2017, per faticare meno potrebbe chiederla anche all’ingegnere Marcovecchio, suo “compagno” di cordata. In tal modo scoprirà che, dopo la pubblicazione di apposito bando pubblico, è stato adottato anche un elenco dei professionisti al quale si attinge con le stesse metodiche e metodologie per la cui “creazione ” lei oggi si batte».
Insomma, nulla di nuovo sotto il sole di Agnone. Procedure di legalità e trasparenza già adottate e in vigore da anni, oggi spacciate dalla assessora «influencer» come conquiste epocali e di civiltà. «Anzi, proprio per tale tipologia di professionisti era stata creata anche una short list di agnonesi la cui organizzazione, il cui funzionamento e finalità era nota anche all’ingegnere con delega Marcovecchio il quale, infatti, ne faceva parte. – aggiunge in chiusura Germano Masciotra – Ora, comprendiamo che non tutti gli amministratori possono esser presenti e vigilare sugli operai comunali intenti a dipingere la segnaletica orizzontale e che bisogna sopperire a tale mancanza quantomeno con una visibilità virtuale. Ma chiedere che ciò avvenga dopo aver svolto almeno il compitino per portare a casa la sufficienza, sarebbe opportuno».
Francesco Bottone