Il Presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo questa mattina ha presentato un’interpellanza per conoscere le motivazioni per le quali il Masterplan per il Sud non abbia seguito i previsti percorsi regolamentari e istituzionali.
“Il primo aspetto paradossale – evidenzia ancora Febbo – è la totale mancanza di ascolto e condivisione con i portatori di interesse come sottolineato dalle dichiarazioni dei Sindaci (come denunciato e ribadito oggi in assemblea), dei rappresentanti di Confindustria e altre Organizzazioni datoriali e dei Sindacati. Tra l’altro è lo stesso Governo nazionale che stabilisce come il Masterplan non debba essere un mero esercizio accademico ma un processo vivo di elaborazione condivisa con istituzioni, forze economiche e sociali, ricercatori, cittadini. Indicazioni completamente disattese dal Governo D’Alfonso che ha tirato fuori dal cilindro questo documento concertato con pochi e selezionati interlocutori. Una grande opportunità per i nostri territori corre il serio rischio di diventare un programma di marketing a uso e consumo di una sola parte politica. La gran parte degli interventi previsti – aggiunge il Presidente della Commissione di Vigilanza – di fatto deriva dalla riprogrammazione dei fondi Fas: è cambiato solo il nome ma è la giunta regionale di centrodestra che di fatto lo ha approvato e soprattutto finanziato. Di concreto quindi, su questo nuovo documento, ci sono per adesso solo i 130 milioni di euro della Delibera Cipe n.18 del 18 aprile 2014 (risalente alla giunta regionale Chiodi). Lo Statuto regionale – spiega ancora il Consigliere regionale di Forza Italia – stabilisce che le programmazioni devono verificare preventivamente la sostenibilità e l’impatto sociale dei programmi promossi dalla Regione e prevede che gli atti che incidono sull’ambiente e sul territorio contengano apposita clausola di valutazione dell’impatto ambientale; contiene soprattutto precise norme per le forme di partecipazione nelle scelte di programmazione più volte pubblicizzate dal Direttore Generale Gerardis, e dal Sottosegretario Mazzocca riconoscendo nel Consiglio regionale l’Organo deputato ad esercitare le funzioni di programmazione. Il Decreto Legislativo n. 152/2006 prevede che i provvedimenti amministrativi adottati senza la previa valutazione ambientale strategica (Vas), ove prescritta, sono annullabili; gli interventi di valorizzazione delle infrastrutture turistiche previsti nel Masterplan Abruzzo – conclude Febbo – investono anche siti di interesse comunitario e quindi chiaramente sono soggetti a valutazione di incidenza, così come sottolineato anche dalle associazioni ambientaliste”.