AGNONE – Riceviamo da Salvatore Rauso, Segretario Regionale Uil Pa Vigili del Fuoco del Molise, e pubblichiamo la seguente nota:
Mentre il governo con particolare solerzia approva due decreti legislativi correttivi del riordino delle carriere delle Forze di polizia, non c’è ancora nulla all’orizzonte per i Vigili del Fuoco.
«La speranza è quella che il Corpo più amato dagli italiani non rischi di vedere ancora una volta deluse le proprie aspettative» chiosa Alessandro Lupo, Segretario Generale della Uil Pa Vigili del Fuoco. Restano infatti ancora senza risposte temi importanti come il rinnovo del contratto sia normativo che economico, l’assicurazione obbligatoria per gli infortuni e le malattie professionali, le tutele previdenziali che faranno dei Vigili del Fuoco i pensionati poveri di un futuro ormai prossimo, le tutele per la sicurezza dei Vigili del Fuoco che si ammalano e muoiono di cancro nell’indifferenza più totale. Da segnalare inoltre i continui tagli ai costi degli appalti per servizi di primaria importanza come mensa e imprese di pulizie, sintomo di noncuranza nei confronti della vivibilità nelle caserme.
«Anche a livello locale la situazione non è tra le migliori – dichiara Salvatore Rauso, Segretario Regionale Uil Pa Vigili del Fuoco del Molise – i Vigili del Fuoco soffrono della carenza di automezzi, basti pensare che nell’organigramma previsto dal ministero sarebbero sufficienti appena due autoscale per tutta la regione. Di quelle presenti, una, del Comando VVf di Campobasso, non ha superato recentemente la revisione poiché il telaio è marcio, quindi il costo per la riparazione sarà eccessivo e di conseguenza non sarà mai rimessa in servizio. Per sopperire a tale carenza, l’autoscala del distaccamento di Termoli, è stata spostata presso la sede centrale di Campobasso lasciando scoperto un nucleo industriale di vitale importanza con ben 2 aziende chimiche ad alto rischio e che in caso d’intervento prevedono l’utilizzo dell’autoscala. Ma il problema non sussiste, perché l’autoscala in caso di necessità sarà sul posto in appena 60 minuti se non impegnata in altri interventi. Quanto sopra, va in pieno contrasto con il piano avviato anni fa dalla nostra amministrazione che dopo attente analisi e dati statistici dimostrava fattivamente che il soccorso tecnico urgente è valido solo se effettuato entro i primi 20 minuti dalla manifestazione dell’evento, trascorso tale tempo l’intervento sarà utile solo al fine dell’ulteriore propagazione quando, nostro malgrado, il danno sarà fatto. Altra grave problematica sono le sedi di servizio, i distaccamenti di Termoli e Santa Croce di Magliano: queste sono fatiscenti e di vecchia costruzione, in condizioni ai limiti della vivibilità. Entrambe andrebbero ricostruite da zero, a norma di legge e soprattutto in zone sicure. Il distaccamento di Termoli è situato al centro della zona industriale con aziende ad alto rischio chimico e di inondazioni in caso di esondazioni del fiume Biferno o violente mareggiate (come già accaduto in passato), quello di Santa Croce di Magliano, è situato in una scuola in disuso “adattata” a sede VVF. La situazione non è di certo migliore nel Comando di Isernia: il personale opera con automezzi (APS) che hanno oltre 20 anni, l’ultima APS data in dotazione oltre un anno fa, non è stata ancora caricata totalmente con le attrezzature di soccorso per poter essere utilizzata nonostante il notevole impegno del dirigente locale per rendere operativo tale veicolo. Altro grave problema che affligge il Comando VVf di Isernia, è la carenza di personale. Sempre più spesso la sede centrale riesce a garantire una sola partenza per il soccorso tecnico urgente creando grandi disagi ai cittadini bisognosi di aiuto. Le sedi di servizio di Isernia ed Agnone necessitano di costanti manutenzioni che non vengono adeguatamente finanziate dall’amministrazione centrale mettendo in grande difficoltà il dirigente locale costretto sempre più spesso ad effettuare i lavori strettamente necessari al fine di garantire almeno il soccorso tecnico urgente. Altro grave problema presente all’interno del Comando è la discontinuità del distaccamento volontario dei VVf presenti nel comune di Venafro. Il distaccamento, attivo da oltre tre anni, ha da sempre effettuato oltre 600 interventi l’anno nel territorio di competenza. Tale numero in passato era un ulteriore aggravio per la sede centrale che disponeva di almeno due partenze di soccorso, ma allo stato attuale, con una sola partenza di soccorso, la situazione diventa insostenibile e di grande rischio per i soccorritori e per i cittadini che potrebbero attendere oltre i 40 minuti per avere il necessario soccorso. Se l’amministrazione avesse a cuore la sicurezza dei cittadini avrebbe tutte le carte in regola per far sì che il distaccamento VVf di Venafro possa diventare una realtà permanente garantendo 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno la giusta sicurezza ai cittadini venafrani e dei comuni limitrofi». «Sarebbe immorale ed inaccettabile una eventuale disattenzione da parte del governo che torni ad emarginare i Vigili del Fuoco», avverte Lupo che conclude: «Attendiamo a breve segni tangibili da parte del governo».