RICEVIAMO dal sindaco di Capracotta, Antonio Monaco, e pubblichiamo.
NO ALL’AGGREGAZIONE DEL MOLISE A TUTTI I COSTI
Non credo che i molisani meritino un processo di estinzione come fosse un evento naturale.
Con molta probabilità sarò una voce fuori dal coro, ma assolutamente non seguo la moda che ora spopola e che sta facendo dell’abolizione dell’identità regionale una bandiera da sventolare a tutti i costi.
Sono fermamente convinto che la nostra Regione debba conservare la propria identità e per questo sono in totale disaccordo con coloro che propugnano una supina aggregazione (perché di ciò si tratta) con la Regione Abruzzo. Non condivido le tesi che l’unificazione sia la strada per ottenere il risparmio dei costi della politica. Sotto questo aspetto le strade percorribili sono altre, di immediata realizzazione, a cominciare dal taglio dei privilegi e dei costi della politica.
Oggi siamo di fronte ad un apparato regionale creato in decenni di gestione amministrativa che ha depauperato l’intero sistema regionale rendendolo debole sotto ogni punto di vista. Non abbiamo avuto percezione di reale programmazione, ma solo interventi di puro assistenzialismo che hanno fatto precipitare i conti della nostra regione nel baratro, attraverso uno spaventoso indebitamento frutto di operazioni di stravagante ingegneria finanziaria (questo termine andava molto in voga qualche anno fa), ma senza alcuna prospettiva di sviluppo.
La crisi industriale, nazionale ed internazionale, si è fatta sentire pesantemente anche nella nostra regione, dove le più importanti aziende non hanno avuto la capacità di rinnovarsi con infrastrutture adeguate ai tempi e si sono poste fuori dai nuovi mercati della globalizzazione. Inoltre, caso più unico che raro, buona parte del tessuto industriale privato è passato nelle mani del pubblico. Così ci siamo ritrovati con una Regione che trascurando il proprio ruolo di programmazione, ne ha assunto uno meramente imprenditoriale, fuori dalle più elementari logiche di mercato.
In un contesto socioeconomico molisano molto fragile, è gioco facile propendere per l’abolizione della Regione Molise. Ma siamo veramente sicuri che questa sia la strada giusta? Io penso di no.
Rischiamo di diventare la periferia di una nuova entità che ha interessi diversi dai nostri. Proviamo ad immaginare questo nostro territorio “aggregato” all’Abruzzo ed alle Marche. Siamo proprio convinti che ci sarà la giusta attenzione nei nostri confronti? E perché dovrebbe esserci? Se oggi da soli non riusciamo ad affrontare la miriade di problemi che ci assillano, perché altri dovrebbero riuscire a farlo, da lontano, senza nemmeno conoscere a fondo le nostre problematiche.
Accantoniamo per un momento il peso delle enormi responsabilità del passato, che ci hanno portato in questa penosa condizione; guardiamo con attenzione al futuro. Sicuramente talune tematiche vanno affrontate e risolte insieme ad altri organismi, altre regioni, altre istituzioni. Ma questo è un discorso ben diverso della supina aggregazione. Se poi il discorso della macro regione dovesse avvenire in un contesto nazionale e generale di rivisitazione dell’assetto istituzionale nazionale, ben venga perché tutto cambia, e la problematica andrebbe affrontata con attenzione e senza pregiudizi.
Da queste riflessioni dobbiamo ripartire con un’unità di intenti, scevri da faziosità politiche. Dobbiamo esser consci che la nostra Regione ha tanto da esprimere attraverso scelte mirate ed efficaci.
Il Molise c’è, esiste. Ridiamogli vita. Tutti insieme, con un forte scatto di orgoglio molisano.
Antonio Vincenzo Monaco